Basso, parole da attaccante nel giorno di riposo
Il Giro d'Italia verso il gran finale. Il varesino fino a oggi ha giocato in difesa ma promette: «Arrivano le tappe a me congeniali: io e la Liquigas vogliamo conquistare la maglia rosa»
Dopo due terzi di corsa alle spalle, la carovana del Giro d’Italia si ferma oggi sul lago di Garda per la seconda e ultima giornata di riposo. L’occasione è buona per ricaricare le pile dopo due giorni in quota e al freddo (Cervinia e Piani dei Resinelli) e per fare il classico punto della situazione. Se infatti domani a Falzes ci sarà una tappa mossa e nulla più, nelle frazioni successive ci saranno le battaglie per vincere la guerra: Cortina (mercoledì), Pampeago (venerdì) e Stelvio (sabato) oltre alla cronometro domenicale di Milano.
Frazioni in cui il corridore più atteso è forse Ivan Basso: il varesino finora ha fatto lavorare la squadra per mantenere ritmi alti in testa al gruppo ed evitare così fughe pericolose. Una tattica del tutto difensiva che ha contribuito ad abbassare lo spettacolo ma nel contempo che ha portato il due volte maglia rosa fino al terzo posto in classifica senza mai attaccare. Per questo, nella conferenza stampa odierna, Ivan ha esordito con parole di grande tranquillità: «Sono sereno perché tutto finora è andato nel verso giusto e nei prossimi giorni arriva il terreno che prediligo».
L’unico corridore sfuggito al controllo della Liquigas-Doimo fino a questo punto è proprio la maglia rosa, Joaquin Rodriguez. «È davanti a me con pieno merito – ammette Basso – Non ha sbagliato nulla e ha mantenuto un grande rendimento: il mio obiettivo era quello di non perdere e ci sono riuscito sempre tranne che con lui».
Ora però il pubblico, in particolare i tanti che si assiepano a bordo strada per inneggiare al cassanese, si aspettano di vedere qualche azione in prima persona. Basso lo sa, non svela come e dove cercherà di attaccare ma lascia capire che prima o poi proverà a piazzare il colpo. «Io ho caratteristiche diverse da quelle di Purito e proverò a sfruttarle nelle tappe che mancano, con percorsi a me più congeniali. Si va verso frazioni con oltre 5mila metri di dislivello su itinerari molto impegnativi e inoltre entriamo nella terza settimana di corsa quando tutto può accadere. Le mie progressioni possono fare la differenza quando c’è selezione e fanno male grazie al prezioso lavoro dei miei compagni, in particolare sulle salite lunghe che ci aspettano. Non faccio promesse o proclami, però sono certo che questo è l’unico modo che ho per attaccare i miei avversari e vincere».
Basso ancora una volta sottolinea la bravura dei rivali, sia di quelli che gli sono davanti in classifica (Rodriguez e Hesjedal) sia di quelli che lo seguono come Scarponi e Kreuziger. Ma ripete: «Io però voglio trovare le condizioni ideali per essere il miglior Basso possibile nei tapponi che mancano; il rendimento degli avversari è una variabile che non dipende da me, io devo pensare a sfruttare i miei punti di forza».
Tra questi Ivan ci mette per l’ennesima volta la squadra: «Io rispetto tutti i pareri e le critiche ma chiedo di non dimenticare che tutte le nostre strategie sono studiate e pensate a tavolino. Mosse che magari non pagano nell’immediato ma che potranno dare i suoi frutti alla disatanza, perché io e la Liquigas vogliamo conquistare questo Giro e faremo il possibile per riuscirci. Se così non sarà, avremo comunque la coscienza a posto e la certezza di non aver lasciato nulla di insensato».
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