“È vero. Il Circolo ha meno letti di altri ospedali”
Il direttore generale dell'azienda replica alle critiche e assicura che non ci saranno tagli al personale sanitario
Pochi posti letto, tagli al personale, riduzione dei tempi di degenza. Il direttore dell’Azienda ospedaliera varesina Walter Bergamaschi risponde alle critiche mosse dal consigliere del PD Alfieri: « Condivido il giudizio di Alfieri: la nostra azienda ha un numero di posti letto ridotto rispetto ad altre realtà lombarde. Siamo, però, in linea con le direttive regionali e anche con quelle nazionali. Visto che ci potrebbe essere una probabile riduzione di letti nell’applicazione del futuro patto per la Salute imposto dal Ministero, auspico che Varese non sia interessata dal piano di riduzione. Detto questo, comunque, voglio ricordare che da quando sono arrivato i posti letto del Circolo sono aumentati: soprattutto nell’area medica abbiamo aperto una cinquantina di posti. Nel 2008 c’erano 534 letti, nel 2010 erano 606 anche se lo scorso anno sono leggermente calati perchè abbiamo ridotto l’area chirurgica».
«Sul fronte delle prestazioni, ci stiamo muovendo per contenere la spesa senza intaccare la quanità e la qualità dll’offerta di assistenza: nell’ambito chirurgico investiamo molto sulla day surgery e sulle tecniche mini invasive come la laparoscopia. I tempi di ricovero prima dell’intervento sono ormai ridotti in tutti i presidi tranne che al Circolo dove lo abbiamo posto come obiettivo del 2012».
«Infine voglio assicurare sui posti di lavoro in area sanitaria. Le indicazioni regionali ci impongano una riduzione del 10% dei contratti a tempo determinato: noi lo abbiamo fatto stabilizzando 80 dipendenti. Poi, dato che abbiamo dei parametri anche per le voci del personale, abbiamo bloccato totalmente il turn over per le figure ausiliarie o di servizio e ridotto al50% le sostituzioni nel settore amministrativo: in questo modo tuteliamo i lavoratori del comparto sanitario».
Chiarita la situazione del Circolo, il dottor Bergamaschi conclude con una riflessione: « Gli ospedali danno risposte ai problemi acuti. Io credo che un sistema debba investire maggiormente sulla prevenzione e sull’assistenza alla cronicità con soluzioni alternative. Se il territorio avrà una rete solida, l’ospedale sarà sufficiente per chi si trova in condizioni di emergenza»
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