Gli studenti? Nativi digitali affezionati alla carta
Tra gli istituti pronti per partecipare al banco il Curie di Tradate e il Crespi di Busto dove la rivoluzione 2.0 è già partita
Il liceo Crespi di Busto e il Marie Curie di Tradate sono due delle 4 scuole 2.0 della provincia di Varese, oltre all’Isis Facchinetti di Busto e all’istituto Falcone di Gallarate.
«Già a settembre siamo partiti nelle classi prime dotando gli studenti di PC net – spiega la preside Cristina Boracchi – completando un percorso iniziato nel 2006 con l’introduzione del registro on line per le assenze, migliorato l’anno successivo con il cablaggio di tutta la scuola e l’assegnazione di un PC a ogni docente e arrivando alla totale dematerializzazione del registro e degli scrutini nel 2008».
Gli studenti sono dotati di testi cartacei, implementati con documenti scaricabili da internet: « In questo momento non c’è una grande varietà di testi esclusivamente digitali e ciò è un limite. Gli studenti, poi, sono portati a stampare tutto e a studiare sulla carta. Il nostro modello educativo, comunque, mette al centro il rapporto in classe tra docente e studente e sono loro che costruiscono il materiale da studiare. Questo bando ci permetterebbe di aumentare la nostra attuale dotazione, soprattutto di lavagne digitali, fondamentali in una didattica interattiva. Noi ci siamo mossi con largo anticipo anche nella formazione dei docenti che oggi possono realizzare buone pratiche condivise».
Il Crespi, dunque, parteciperà indubbiamente al bando regionale pur consapevole dei limiti che ci sono: « Oltre alla carenza di offerta editoriale che ci farebbe propendere per una scelta mista dei libri, rimane il limite di ogni rivoluzione: i cambiamenti così radicali vanno attuati per gradi, permettendo gli aggiustamenti. Questa sarà un’innovazione che cambierà il nostro modo di pensare, di parlare, di ragionare. Ogni innovazione strutturale influenza il retropensiero modificando il proprio "algoritmo" mentale. Io preferisco pensare che la rivoluzione sarà nell’interazione docente professore che è e rimarrà, comunque, il perno del rapporto formativo».
In dirittura d’arrivo per avere tutte le carte in regola e partecipare al banco è anche il liceo Marie Curie di Tradate che, la prossima estate, completerà il cablaggio di tutti e due gli edifici: « Abbiamo classi 2.0 dove i ragazzi sono dotati di tablet – spiega la preside Patrizia Neri – e in classe le lavagne sono Lim. Il bilancio di quest’esperienza è indubbiamente positivo anche perchè siamo riusciti a costruire un "pensatoio" sulla nostra piattaforma digitale, dove si costruiscono sistemi didattici condivisi tra professori. È chiaro che ci sono alcune materie che escono avvantaggiate dalla tecnologia, come le lingue, altre meno perchè l’editoria non è pronta. I ragazzi, da parte loro, hanno bisogno di tempo per abituarsi all’assenza della carta: devono trovare il loro modo per "vivere" i testi digitali. Ciò che mi preoccupa di più di questa inevitabile crescita tecnologica è che la metà della famiglie italiane non siano pronte, perchè non hanno il computer o non hanno internet. Non si può procedere senza considerare questo "digital divid". Ecco perchè noi non introdurremo in tutte le classi le novità tecnologiche: saranno studenti e genitori a scegliere».
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