La Lega, le donne e i soldi

Massimo Ponzellini è agli arresti domiciliari con capi di imputazione pesantissimi. La Stampa titola "si sgretola un altro pezzo della Seconda Repubblica"

ponzelliniMalgrado il terremoto, stamattina tutti i giornali online titolavano in alto sull’arresto di Massimo Ponzellini. Bastano pochi click per scoprire chi è e quale sia il rapporto anche con Varese. Residente a Cazzago Brabbia, suo papà Giulio e seppellito nel piccolo cimitero del paese, ha gestito anche dalla nostra provincia l’ultima scalata, per la presidenza della Banca Popolare di Milano.
La politica
Il suo rapporto con la politica è sempre stato intenso e, come titola Il Giornale, è "stato allievo di Prodi e ha folgorato la Lega". Non ha mai nascosto i suoi rapporti stretti con Giancarlo Giorgetti e da ultimo Bossi.

"Allievo di Prodi prima, amico di Tremonti poi, Ponzellini è stato fino a pochi giorni fa presidente della Banca Popolare di Milano ed è tuttora ai vertici di Impregilo, leader tra le imprese di grandi lavori. Ma è stato candidato a mille altri incarichi, tutti a cinque stelle: dal vertice di Mediobanca, a quello delle Poste, al Palazzo d’Accursio di Bologna per l’appunto. Anche perché, da un paio d’anni a questa parte, il suo nome è stato associato a quello della Lega ad ogni piè sospinto. Quando Bossi, nell’estate 2010, reclamava le banche per la Lega, a proposito di Ponzellini e della Pop Milano disse: «Ce lo abbiamo mandato noi, è una bella testa»". 
Leggi tutto

La Lega
Ancora più esplicito l’articolo di Denise Pardo sull’Espresso.

Alla fine, perché sono i dettagli a fare la differenza, a convincere il Senatur della sua fede padana, non è stato il ministro di Silvio, ma il ministro di Dio. Così, più che Giulio Tremonti poté infatti don Stefano, parroco di Bedero Valcuvia, Varese, che dopo aver chiesto aiuto e soldi a Umberto Bossi per la chiesa andata in fiamme, si era visto arrivare, in puro stile leghista assistenzial-territoriale, non solo il suddetto Bossi.  Ma al suo fianco, convocato d’urgenza, anche Massimo Ponzellini, neo presidente della Banca Popolare di Milano, ("L’abbiamo nominato noi", aveva declamato il leader del Carroccio) quindi pronto a finanziare il restauro di sacrestia, campanile e, crepi l’avarizia da sportello, pure l’acquisto dell’organo andato in fumo. Davvero una prova del fuoco, è il caso di dirlo, per lui primo esemplare di banchiere del Po, "uno dei nostri", continua a dichiarare urbi et orbi Bossi che quando si fissa, si fissa, e ora è la volta di Ponzellini, tanto da far baluginare, a fine agosto, una sua possibile candidatura a sindaco di Bologna. Ma Ponzellini, che sorvola sull’affiliazione politica ("Faccio il presidente nell’interesse dei clienti dei soci e dei dipendenti"), non ci pensa proprio. 
Leggi tutto

Il postificio politico
Giancarlo Pagliarini, che un po’ se ne intende, ex ministro leghista, scrive su l’Indipendenza.

Perché mai i partiti politici devono fare delle nomine? Questa è una pessima regola che non mi stancherò mai di criticare
Leggi tutto

L’indagine sui soldi
Elena Rosselli, su Il Fatto, a novembre del 2011 scrive con particolari e video dell’indagine su Ponzelli e C.

L’indagine è nata da un rapporto ispettivo della Banca d’Italia arrivato in procura il 15 giugno scorso che segnalava un finanziamento di 148 milioni di euro a favore del gruppo Atlantis/betplus, attivo nel gioco d’azzardo (leggi). Secondo la procura, Ponzellini – indagato insieme ad Antonio Cannalire e una terza persona di cui non si conosce ancora l’identità – e gli altri indagati avrebbero dato vita a una “associazione affaristica criminale” coltivata in parte “all’interno delle strutture della stessa Bpm”. Si tratta, secondo i pm, di una “vicenda che presenta molteplici elementi di anomalia, sia secondo i canoni di buona amministrazione sia, più gravemente secondo le regole di disciplina in materia di riciclaggio“.
Leggi tutto

La bella vita
Antonio Quaglio, una settimana fa sul Sole 24ore, tratteggiava il profilo di Massimo Ponzellini.

Dalla Ferrari parcheggiata in via Veneto, davanti alla sede Iri, negli anni di Romano Prodi, fino all’ultima "cena degli ossi" sulle Dolomiti, con il Senatur Bossi e il super-ministro-Tremonti. Dalla vicepresidenza della banca europei degli investimenti alla "doppia presidenza" d Popolare di Milano e Impregilo. 

Massimo Ponzellini – 61enne bolognesissimo per origini e per stile – non è mai riuscito passare inosservato e non solo per gli occhialoni a stanghetta o per una delle più invidiate ville sopra Cortina, a 2000 metri sul Passo Giau.
Leggi tutto


Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 29 Maggio 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.