“Le nostre piccole imprese sono come una famiglia”

Quelle con meno di dieci addetti sono il 93 per cento del totale. Gli artigiani: «Hanno saputo rinnovare, innovare, cambiare riservando sempre un’attenzione particolare nei confronti del capitale umano»

Piccolo è bello? Sembra di sì, almeno fra le imprese della nostra provincia. Sul territorio di Varese, secondo gli ultimi dati Istat delle imprese attive disponibili, le micro imprese con meno di 10 addetti sono 68.588, rappresentano il 93,6% delle imprese presenti sul territorio. Le micro e piccole imprese con meno di 20 addetti sono 71.446 e quelle con meno di 50 addetti sono 72.677. Il 71,3% degli addetti ha un’occupazione in imprese con meno di 50 addetti.
Si tratta di una presenza imprenditoriale che valorizza il territorio, ma ancora troppi i nodi da sciogliere per offrire un aiuto concreto all’impresa. Nodi sui quali Confartigianato Imprese Varese insiste chiedendo, al Governo, strumenti per il mantenimento della competitività delle imprese e il rilancio del loro sviluppo.
«Le micro e piccole imprese – dichiara Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese – hanno garantito l’occupazione anche negli anni di crisi, hanno mantenuto i loro collaboratori in azienda anche a costo di ricorrere al patrimonio familiare, hanno usato poco e responsabilmente gli ammortizzatori sociali. Sono i protagonisti di una coesione sociale che non è mai venuta meno: perché imprenditore e collaboratori lavorano fianco a fianco. Sono una famiglia. Negli anni di difficoltà economica, hanno saputo rinnovare, innovare, cambiare riservando sempre un’attenzione particolare nei confronti del capitale umano. Potenziando la formazione e la sicurezza sul lavoro».
E’ quindi una realtà economica che “pesa”, che è capillare, che è diffusa sul nostro territorio. In provincia di Varese, nel 2011, le imprese artigiane sono 23.489 e incidono per il 32,2% sul totale delle imprese (72.947). Il comparto con la più alta quota di imprese artigiane è quello delle costruzioni con il 43,9%, seguito dai servizi con il 31,3% e dal manifatturiero con il 24,4%. Il settore delle costruzioni è quello in cui è più alto il peso delle imprese artigiane sul totale delle imprese, pari al 77,0%, seguito dal comparto manifatturiero con il 48,5% e da quello dei servizi con il 17,1%. 

Secondo Confartigianato Imprese Varese è sempre più importante poter agevolare queste realtà produttive con scelte strategiche:
La tassazione: nel 2012 in Italia il total tax rate arriva al 68,5%. Il nostro Paese si colloca al primo posto nella classifica europea e al 13esimo nel mondo per la più alta pressione fiscale sulle imprese. Inoltre, nel 2012 si è in presenza del massimo storico della pressione fiscale, ormai al 45,1% del PIL e aumentato di 2,6 punti in un anno. In Svizzera, la tassazione sull’impresa corrisponde alla metà di quella italiana: 30,1%. Si deve tagliare la spesa pubblica, rinforzare le azioni sull’evasione e diminuire drasticamente il peso del fisco. Gli oneri troppo elevati potrebbero togliere entusiasmo alla vocazione imprenditoriale con il rischio che i capitali siano portati solo a rendita senza alcun nuovo investimento produttivo.
La burocrazia: la durata della coda all’anagrafe è cresciuta del 6,7% rispetto al 2005. Il 65,3% degli utenti “fa la fila” per circa dieci minuti; il 12,3% supera i 20 minuti di attesa. La burocrazia, in fatto di costi sostenuti per l’espletamento degli adempimenti amministrativi, costa invece alle imprese con dipendenti 3.432 milioni di euro, pari all’1,2% del valore aggiunto prodotto dall’Industria e dai Servizi. Dopo Milano, dove la burocrazia costa alle imprese 1.439 milioni di euro, troviamo Brescia (477 milioni), Bergamo (388 milioni) e Varese, con 295 milioni pari all’1,3% del valore aggiunto. Si devono semplificare, tagliare, aggregare e snellire le procedure per la costituzione di imprese e per la loro gestione quotidiana. Proponiamo, ad esempio, che venga attuata la mobilità interna negli uffici pubblici per garantire alle imprese servizi migliori e più veloci.
Il costo del lavoro: interessato da una tassazione elevatissima. Quella sul lavoro di un dipendente single senza figli con retribuzione media è del 46,9%, vale a dire il 12 per cento in più rispetto alla media dei Paesi Ocse che si attesta al 34,9%. Una percentuale che pone l’Italia al quinto posto tra i 34 Paesi avanzati dell’Ocse con il cuneo fiscale più oneroso. Si deve intervenire con tagli che possano rilanciare i consumi delle famiglie e assicurare una certezza nel futuro. Inoltre, endere più appetibile e meno oneroso per le imprese l’assunzione di nuovo personale.
La riforma del lavoro: così come decisa dal Governo, non è adatta alle micro e piccole imprese. Ci vuole attenzione: non aumentare il del costo del lavoro e potenziare, invece, la bilateralità. Gli ammortizzatori sociali in Italia non sono vecchi, anzi quelli derivazione contrattuale (gli enti bilaterali) hanno tenuto agganciati fra loro impresa e lavoratori. Le micro e piccole imprese creano posti di lavoro e occupano il 67% degli addetti nel settore privato. L’85% dei posti di lavoro, tra il 2002 e il 2012, lo si deve alle piccole imprese.
Il fisco locale: l’IMU rischia di mettere a Ko le imprese. Si fa urgente una decisione da parte degli enti locali: l’applicazione dell’aliquota minima, al 4,6 per mille, dell’Imposta Municipale Unica è l’unica via per garantire alle imprese una boccata di ossigeno. Con l’aliquota al 7,6 per mille o, ancora peggio, al 10,6 per mille i laboratori e i fabbricati industriali avrebbero aumenti medi – rispetto all’ICI 2011 – tra il 134% e il 170%. Capannoni e fabbriche non sono da considerarsi beni di lusso, ma strutture che creano ricchezza sul territorio e danno lavoro. Non si può colpire sempre e solo il lavoro.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Maggio 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.