“Ddl corruzione, presa in giro per italiani onesti”
L'opinione di Alessandro Milano dell'Idv
Imbrogliare le carte per non portare soluzioni; questa è la strategia messa in pratica da chi sostiene il Governo per impedire che l’Italia torni ad essere un Paese dove l’etica sia considerata un valore e non un’ingenuità.
Il ddl corruzione presenta lampanti contraddizioni rispetto al fine cui dovrebbe prefiggere; leggendolo salta agli occhi che legittimare l’arbitrato, nelle cause di pubblica amministrazione, vuole solo impedire un serio rispetto delle regole. Proseguendo nella lettura si nota che la tradizione di proseguire nello scambio di ruoli e posti, da parte di chi gestisce il potere, al posto di essere di essere cancellato ha avuto una insignificante sospensione temporale di un anno; bontà loro!
Quello che però offende di più è rilevare che i politici sono considerati al di sopra della legge, infatti ci si può candidare sino alla condanna in via definitiva; in poche parole un criminale condannato in primo grado può tranquillamente candidarsi. Questo, giustamente, non avviene per le assunzioni a incarichi direttivi nel pubblico impiego ; per quale motivo non lo si deve applicare a chi vuol far politica?
Cancellando la concussione per induzione, cioè se si viene convinti a infrangere la legge con metodi e comportamenti che inducono a farlo sei correo di chi ti costringe a pagare; cornuti e mazziati direbbero a Napoli. Infine, come ciliegina sulla torta, si riducono le pene e i tempi di prescrizione aiutando l’idea di un patto di omertà fra concussi e concussori che hanno tutto l’interesse a procrastinare i tempi per far prescrivere il reato.
Se poi si confermerà, al Senato, la reintroduzione dell’art. 68 della Costituzione, che impediva la punibilità dei politici, sarà completata l’opera di presa in giro dei cittadini Onesti che, mentre rispettano le regole democratiche, sono costretti ad accettare di essere governati da persone che le regole non sanno neppure cosa sono.
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