Stop agli accorpamenti: il PD chiede chiarezza
Dopo la sentenza di illegittimità della Corte Costituzionale sulla norma che imponeva l'accorpamento degli istituti scolastici con meno di mille alunni, il PD chiede alla giunta cosa intende fare
Il consigliere regionale del PD Alessandro Alfieri, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il dimensionamento degli istituti scolastici sotto i 1000 studenti, ritorna sul piano lombardo che aveva creato parecchie proteste: «Prendiamo atto della sentenza della Corte costituzionale e chiediamo uno stop agli ulteriori accorpamenti in corso. In Lombardia i piani di dimensionamento sono stati approvati fra polemiche di istituzioni scolastiche, famiglie e sindacati. Difficile tornare indietro, senza causare problemi ulteriori. Con questa normativa sono stati imposti tagli generalizzati a tutte le Regioni, non valutando la necessità di interventi mirati condividendo con gli enti locali le decisioni. Ciò ha spinto alcune Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata) a presentare ricorso, ritenendo la norma sul dimensionamento scolastico lesiva. E il ricorso è stato, appunto, accolto dai giudici, proprio per violazione degli articoli 117, 118, 119 e 120 della Costituzione, poiché si interviene su una competenza, quella del parametro per costituire gli istituti comprensivi, da concertare con le Regioni. E invece Regione Lombardia, per fare la prima della classe – è proprio il caso di dirlo –, ha approvato più accorpamenti di quelli previsti. Noi del Gruppo del Pd avevamo avanzato e approvato una mozione risalente a ottobre dell’anno scorso, nella quale si impegnava la Giunta a monitorare costantemente la situazione scolastica regionale, soprattutto alla luce dei criteri proposti dalla Conferenza Stato-Regioni. Cosa che non è avvenuta. Ora la sentenza di illegittimità dà ragione all’impostazione suggerita dal Pd e disattesa dal Governo Formigoni e rende sempre più urgente un chiarimento delle attribuzioni Stato-Regione in materia scolastica. Auspichiamo che la Conferenza se ne occupi il prima possibile per evitare ulteriori imbarazzi – conclude Alfieri che annuncia – la presentazione di un’interrogazione urgente all’assessore all’Istruzione in cui si chiede come intenda comportarsi Regione Lombardia alla luce di questa importante novità».
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