Elcon: “Il Pd banalizza e quelle firme non sono di castellanzesi”

La società israeliana parla tramite la Bp Sec e replica alle affermazioni dei democratici di Olgiate e Castellanza

 Gentile redazione,

una replica al documento diffuso ieri dalle sezioni Pd di Olgiate Olona e Castellanza e ripreso dalla vostra testata. Non essendo firmato da alcun segretario, consigliere comunale, presidente rappresentante di circolo ed avendo un tono totalmente fuori luogo, si sarebbe tentati di considerarlo un falso, in qualsiasi caso vorremmo replicare nel merito, perché contiene una rappresentazione dei fatti totalmente fuori dalla realtà. Qualsiasi persona avveduta sa bene che anche quando le bonifiche sono obbligatorie per legge, in mancanza di fondi, non si fanno. In Italia ci sono 57 siti industriali gravemente inquinati su cui il ministero dell’Ambiente fin dal 2006 ha imposto l’obbligo di bonifica. Ma le bonifiche non sono state fatte, semplicemente perché non ci sono i soldi. Lo smaltimento dei reflui industriali è necessario, finché ci sono industrie che li producono, e dire no senza validi argomenti è, nella migliore delle ipotesi, pura demagogia. In quanto allo sviluppo dell’area, quello non è per nulla imposto dalla legge, bensì l’area è destinata dal Piano di governo del territorio ad attività industriali; ma se nessuna industria vi si insedia, rimarrà così com’è, cioè con gravi problemi di inquinamento del suolo.

In quanto alle assunzioni, non sono 30, ma almeno 50, e a un partito che storicamente sta dalla parte dei lavoratori questo dovrebbe interessare, tanto più in tempi come questi. Comunque, gli operai della Chemisol, i cui posti di lavoro sono a rischio, hanno fatto tranquillamente a meno di tale interessamento e hanno manifestato le loro ragioni in favore dell’insediamento, sulla base di un ragionamento che è quello del buon senso: sì allo sviluppo se non comporta danni per la salute e per l’ambiente. Il problema è che certi dirigenti locali del Pd le reali ricadute dell’impianto non le hanno mai volute approfondire, ma per ragioni oscure (o chiarissime) fin dall’inizio hanno cercato di cavalcare l’onda dell’allarmismo.
Riguardo alla sede di Castellanza, Elcon ha in programma almeno tre insediamenti in Europa nel breve periodo e quello nell’ex polo Montedison sarà il quartiere generale e il centro di ricerca per le attività europee. Da notare che il sistema di monitoraggio e controllo delle emissioni in tempo reale che sarà installato nell’impianto di Castellanza non solo è all’avanguardia ma è, con un approccio innovativo in questo settore, aperto alle verifiche esterne. Cosa nota a chiunque si sia interessato davvero dell’argomento.

Riguardo, infine, alle banalizzazioni e ai comportamenti offensivi, vale solo la pena sottolineare che le legittime ragioni di preoccupazione della cittadinanza (ma smettiamola di parlare di 10 mila firme, visto che si tratta di firme raccolte nei modi più fantasiosi, per lo più fuori dai confini di Castellanza, compreso il comune di Casal Pusterlengo, 100 km da Castellanza), sono sempre state accolte da Elcon. Alcuni dei più radicali oppositori al progetto non hanno invece lesinato insulti e minacce trovando copertura ideale in certi rappresentanti politici ed hanno basato la loro propaganda su affermazioni false ed esagerate, tali da generare allarme nell’opinione pubblica (e isolati atti di vandalismo), cosa di cui si sta occupando anche la Magistratura.

Elcon non è un ente benefico ma un’impresa che persegue i suoi obiettivi economici e continua ad essere convinta che questi coincidano con quelli del territorio in cui si insedia.
Sul tenore delle affermazioni inerenti BPSEC non replichiamo nemmeno, le riteniamo frutto dei suggerimenti di qualche folkoristico personaggio tra quelli che andavano in giro addobbati come lugrubri figuranti da teatro durante le manifestazioni dei comitati.

Grazie per l’attenzione

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Pubblicato il 20 Settembre 2012
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