L’UDC accusa la gestione del pronto soccorso

Nel mirino la scelta di installare rilevatori di parametri vitali per i pazienti "in osservazione": il partito centrista considera la scelta potenzialmente pericolosa

Gli strumenti di rilevamento dei paramentri vitali in astanteria possono essere potenzialmente pericolosi, in mancanza di personale: lo sostiene l’Unione Democratica di Centro, per bocca del segretario cittadino di Gallarate Sara De Micco.
La denuncia è riferita all’ospedale cittadino, il Sant’Antonio Abate: «Dallo scorso mese di giugno, la Dirigenza Ospedaliera ha voluto collocare nelle zone non adibite ad urgenza, ovvero dell’astanteria del Pronto Soccorso, quattro strumenti di rilevamento dei parametri vitali per altrettanti utenti in c.d. osservazione, senza tuttavia predisporre all’uopo personale professionale capace di operare e/o porre terzi in grado di operare tempestivamente nel caso in cui l’urgenza si verificasse». L’UdC denuncia anche che «taluni dei medici del Pronto Soccorso hanno sollevato le obiezioni logicamente derivanti dalla scelta non condivisa, sia con riferimento alla responsabilità dell’operatore sanitario che, occupato nella cura di altro soggetto non fosse in grado di intervenire tempestivamente in caso di bisogno sui pazienti in astanteria; sia sul falso messaggio di efficienza che i quattro monitor fanno passare all’utenza, illusoriamente convinta che, se del caso, il personale medico presente nelle altre sale possa intervenire tempestivamente».
De Micco si dice «sorpresa dalla contraddizione tra quanto dichiarato dalla Dirigenza del Sant’Antonio Abate ai media sulla conclamata carenza di personale e la scelta di mantenere in funzione i monitor nonostante l’assenza di personale dedicato» e parla di un vero e proprio «pericolo», anche in relazione alla «tensione sul personale sanitario operante nel medesimo reparto consapevole del rischio e delle responsabilità correlate».
Durissima la conclusione che i centristi riservano alla struttura gallaratese: «La scelta di politica gestionale, confermata anche dalla nuova Direzione, sembra volta a dimostrare sulla carta parametri di efficienza dell’Azienda che non corrispondono alla realtà e che usano la salute e la buona fede dell’utenza quale “Bersaglio” del Tiratore cieco chiamata Fortuna per dimostrare che nel nostro Paese tutto va bene».

L’azienda ospedaliera ha risposto con una nota in cui spiega il percorso che ha portato all’installazione delle apparecchiature e le regole stabilite a riguardo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Settembre 2012
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