L’export cresce con gli investimenti diretti all’estero

All'incontro organizzato da Univa, a cui hanno partecipato gli esperti di Kpmg e Simest spa, si è discusso di internazionalizzazione delle imprese, la strada maestra per uscire dalla crisi

“Gli strumenti finanziari per internazionalizzare l’impresa”: questo il titolo dell’incontro organizzato questo pomeriggio a Gallarate dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Un appuntamento che si è aperto con le parole dell’imprenditore bustocco, Michele Tronconi, intervenuto in qualità di Consigliere d’Amministrazione di Simest spa, la società finanziaria del Ministero dello Sviluppo Economico, partecipata dalla principali banche italiane e dal Sistema Confindustria, con lo scopo di gestire strumenti e servizi a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende italiane: «L’internazionalizzazione è la strada per uscire dalla crisi. Ma che cos’è l’internazionalizzazione delle imprese? Si può delocalizzare, ossia investire e produrre all’estero per rivendere in Italia. Strategia lecita, ma non è quella che Simest ha l’obiettivo di sostenere. Si può investire in Italia per vendere all’estero, con la classica attività di export, sostenuta da realtà come Sace. C’è poi l’investimento all’estero per vendere all’estero. Un’azione non nuova per le imprese varesine. Dell’Acqua lo fece un secolo fa come vero pioniere dell’internazionalizzazione dell’attività aziendale italiana in America Latina. Ed è su questo fronte che Simest interviene, quello di sostenere le società italiane che vogliono realizzare stabilimenti all’estero per espandersi sui mercati di oltre confine. Con una particolarità: essendo partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico, quando l’investimento di un’impresa è sostenuto da Simest è come se fosse sostenuto da tutto il Sistema Italia».
Il rafforzamento della struttura finanziaria dell’azienda, con il finanziamento per migliorare la solidità patrimoniale. L’analisi dei mercati, con il finanziamento di studi di fattibilità. I progetti di acquisizione di quote di mercato in paesi extra-Ue, con il finanziamento di programmi d’investimento diretto. L’aiuto nell’export di beni strumentali, con la stabilizzazione dei tassi di finanziamento. L’individuazione di opportunità di investimento, con attività di business scouting e match making. L’investimento in aziende estere, con partecipazione direttamente nel capitale sociale. Sono queste alcune delle opportunità che Simest spa offre alle imprese italiane, presentate al sistema produttivo varesino durante l’incontro, inserito nel ciclo "Approfondimenti di finanza per l’impresa", organizzato dall’Unione Industriali per formare e informare gli imprenditori ed i loro collaboratori sugli strumenti finanziari idonei per affrontare la gestione quotidiana delle aziende, in un momento congiunturalmente difficile, nel quale proprio il rapporto con il credito rappresenta uno dei maggiori motivi di preoccupazione e in cui i mercati esteri sembrano una chance importante per la ripresa.
«Il trend dell’export – ha spiegato Andrea Cioccarelli della società di consulenza e revisione contabile, Kpmg – pur nell’attuale congiuntura economica sfavorevole mostra segnali incoraggianti». Già alla fine di quest’anno l’Italia raggiungerà i livelli massimi raggiunti nel 2008. Un andamento positivo confermato anche dalla stessa industria varesina che nei primi sei mesi del 2012 ha visto crescere le proprie esportazioni dell’8% rispetto allo stesso periodo 2011, arrivando a toccare il valore assoluto di quasi 5 miliardi, più alto di 500 milioni rispetto ai 4,5 miliardi registrati nei primi sei mesi del 2008.
«L’export italiano – ha continuato l’esperto di Kpmg – risente meno della crisi rispetto al mercato interno, per questo le imprese che esportano possono trainare il sistema produttivo dell’Italia». Con un però: «Occorre sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, incentivando i Foreign Direct Investiment (gli investimenti diretti all’estero ndr) come motore per la crescita dell’export».
I livelli attuali di questo tipo di investimenti, infatti, secondo i dati forniti da Kpmg, risultano inferiori rispetto ai principali competitors europei. La quota del 27% sul Pil nazionale che registra l’Italia è del 28% inferiore rispetto alla media europea del 55%. Ma c’è chi fa ancora meglio, come la Gran Bretagna (76%) o la Francia (65%).
Uno degli obiettivi di Simest spa è proprio quello di aiutare le imprese ad invertire questa tendenza. Come spiegato da Gloria Targetti, Responsabile dello Sportello Regione Lombardia – Dipartimento Promozione e Marketing, Simest spa. Tra gli strumenti c’è, ad esempio, quello della partecipazione al capitale di imprese all’estero con la finalità di «promuovere la partecipazione di imprese italiane in società estere». O le agevolazioni per gli investimenti destinate a «imprese italiane che acquisiscono quote di capitale di rischio in società o imprese stranieri extra-Ue, partecipate dalla stessa Simest».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Ottobre 2012
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