La protesta degli insegnanti arriva in strada

Presidio fuori dalla sede dell'Ufficio scolastico. Una cinquantina i docenti che si sono presentati per lamentare la norma della legge di stabilità che li penalizza e mortifica

«Svegliarsi una mattina e sapere che il tuo contratto di lavoro è cambiato, senza confronto e senza discussione, fa paura. Viene meno lo stato di diritto. Viene meno la democrazia».
Una cinquantina di insegnanti si sono ritrovati questo pomeriggio, martedì 30 ottobre, fuori dalla sede dell’Ufficio scolastico a Varese per protestare contro la norma  che prevede l’aumento di sei ore di lezione ai docenti contenuto nella legge di stabilità in discussione nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato. Insegnanti dell’istituto Montale di Tradate e dello Stein di Gavirate , oltre a docenti di altre scuole, hanno chiesto di incontrare il dirigente Merletti : «sappiamo che il sistema della scuola ha difetti  – commenta un professoressa – ed è giusto cambiare le regole. Si deve invertire la marcia, ma non si può partire pensando solo al risparmio».

 
Due ore sono rimasti i docenti in attesa, nell’atrio dell’Usp, mentre una delegazione parlava con il dottor Merletti per rivendicare la dignità di una professione che viene svolta per gran parte a casa, in orario extracurricolare. Da qui la proposta di bloccare ogni attività non sia prevista dal contratto: attività di programmazione, corsi di recupero, gite scolastiche, offerta formativa, attività culturali.
A raccogliere gli umori il sindacalista della Uil scuola Francesco Aretano che ha dato alcune indicazioni su ciò che si può fare e ciò che ci si può rifiutare di fare.  Il malcontento è tangibile e va oltre la proposta del Ministro che, ci si aspetta, verrà ritirata: « È una questione di legalità ma anche di rispetto del nostro lavoro».
 
Il dirigente Merletti, dopo aver ricordato che  l’attuale  orientamento  parlamentare  pressoché  unanime preannuncia una revisione profonda del dispositivo, ha condiviso la necessità di tale rettifica, a garanzia della tenuta di qualità del sistema di istruzione: « Per quanto di propria competenza esprimo poi gratitudine e vicinanza alla categoria docente che, nella nostra provincia, con impegno e dedizione complessivamente molto elevati su tutti gli ordini e gradi dell’istituzione statale (otre che paritaria) ha consentito i risultati di eccellenza negli apprendimenti degli studenti così come ripetutamente e ampiamente  registrato dagli strumenti di rilevazioni nazionali e internazionali. Auspico il mantenimento e lo sviluppo di tali comportamenti e responsabilità come condizione indispensabile di salvaguardia e sviluppo della scuola locale».
 
Claudio Merletti si è detto, infine, disponibile  a  condividere  momenti  anche  pubblici  di  riflessione  su  andamento  e prospettive della categoria docente nella scuola provinciale, al fine di rimuovere gli stereotipi ingiustamente diffusi di disimpegno e di inefficacia professionali e di favorirne valorizzazione e supporto pieni.

La manifestazione si è conclusa, dunque, senza annunci o proclami. Ma la battaglia è solo all’inizio e continuerà su Facebook, attraverso un il gruppo che si è appena costituito "proff.provinciadivarese". Il confronto continua. 

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Pubblicato il 30 Ottobre 2012
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