Ottantré atlete svedesi hanno scelto Crampiolo

Le atlete di nordic walking (camminata nordica) saranno ospitate nell'«albergo diffuso» del paese, oltre alle tre strutture classiche del piccolo borgo gli abitanti hanno messo a disposizione le loro baite

Si puo’ essere al centro del mondo anche a 1.767 metri d’altezza. A Crampiolo, un «grumo» di baite nel Parco dell’Alpe Veglia e Devero, ci sono riusciti grazie alla banda larga, che garantisce una connessione veloce a Internet, e a un gruppo di persone intraprendenti che hanno saputo valorizzare la migliore risorsa a loro disposizione: l’ambiente.
Per raggiungere questo spicchio di paradiso nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, bisogna lasciare la macchina in uno dei due parcheggi del Devero e farsi una mezzoretta a piedi. Un gioco da ragazzi per le ottantatré atlete di nordic walking (camminata nordica) arrivate dalla Svezia per allenarsi sui sentieri del parco. Una scelta, quella delle «vichinghe», che non deve sorprendere, perché  è il risultato di un patto intelligente tra albergatori, produttori agricoli e amministratori locali.
Il capocordata di questa iniziativa di turismo sportivo si chiama Achille Lavazza, presidente del consorzio «Ossola laghi e monti» e proprietario della «Baita» uno degli alberghi dove alloggeranno le atlete. In realtà a Crampiolo esiste un «albergo diffuso» perché tutti gli abitanti sono coinvolti nell’ospitalità dei turisti, come spiega Stefano Costa, per dieci anni sindaco del paese, attuale presidente del consorzio di Crampiolo e a sua volta titolare con la moglie di un piccolo bed and breakfast. «È una realtà che stiamo sperimentando da qualche anno – dice Costa – perché la capienza offerta dalle tre strutture alberghiere classiche offre circa 80 posti letto che non riescono a soddisfare l’intera domanda. Perciò ci si appoggia ai privati e agli affittacamere, in questo modo raggiungiamo quasi 150 posti letto».
Crampiolo è l’ultimo paese di un territorio che si inserisce come un cuneo tra il Canton Vallese e il Canton Ticino. Un crocevia di culture e tradizioni diverse che da sempre, per trovare il loro equilibrio, hanno dovuto fare i conti con la modernità. E così negli alpeggi dove si produce da secoli il pregiato Bettelmatt, formaggio diventato protagonista ricercato e costoso della gastronomia d’autore, si puo’ navigare in internet con la banda larga grazie a un progetto curato da Elmec Informatica e Ngi (società proprietaria del brand Eolo), due aziende varesine leader nel settore delle infrastrutture di information technology. Due connessioni, una libera per i turisti e l’altra personalizzata per i residenti che possono vedere la tv in streaming senza problemi e usare skype sotto lo spigolo della «Rossa», come farebbe un qualsiasi manager in un grattacielo di New York.
Questo paese è un piccolo paradiso che viene salvaguardato in modo intelligente, senza chiuderlo esclusivamente nei divieti e aiutando abitanti e turisti a crescere in termini di consapevolezza e rispetto per l’ambiente. A Crampiolo non possono circolare macchine e quelle poche che ci sono devono dare la precedenza a caprioli, stambecchi e marmotte. Il trasporto di turisti e bagagli viene fatto con tre navette elettriche, mentre per chi lavora e deve trasportare materiali c’è un accesso regolamentato con orari e modalità precise. «La sostenibilità non è fatta di parole ma di atti concreti e numeri – conclude Costa-. Nei due parcheggi al Devero ci stanno mille auto, esauriti quelli chi vuole salire e godersi questo spettacolo naturale deve farsi una bella camminata».
E la ricompensa, una volta arrivati in paese, è l’ottima polenta preparata dall’Achille.

(La foto è presa dal libro "Passaggio a nord-ovest: traversata Nufenen Sempione")

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2012
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