Ecco perchè l’Isis Daverio attua lo “sciopero bianco”
Lettera dei ragazzi della 5BP per spiegare le ragioni di una rivolta che la pubblica opinione sembra non capire
I commenti di alcuni lettori alle lettere scritte e pubblicate da studenti di altre scuole e i pochi articoli pubblicati da alcuni quotidiani locali lasciano trapelare uno scarso interesse e una severa disapprovazione di gran parte dell’opinione pubblica nei confronti delle motivazioni che hanno spinto noi alunni ad uno “sciopero bianco” contro la politica scolastica degli ultimi governi.
È per questo che abbiamo ritenuto opportuno scrivere questa lettera sia per solidarietà verso i nostri “colleghi” che hanno manifestato nei giorni scorsi sia per chiarire le motivazioni della nostra iniziativa. È infatti da venerdì 16 novembre che all’Isiss Daverio è stato proclamato uno “sciopero bianco” che si concluderà sabato 24. Detto sciopero fa seguito alla proposta contenuta in una bozza della legge di stabilità relativa all’aumento di orario delle lezioni frontali dei docenti da 18 a 24 ore, proposta ad oggi cancellata, ma sostituita da un’altra che comporterebbe una considerevole riduzione del fondo di Istituto.
È per questo che abbiamo ritenuto opportuno scrivere questa lettera sia per solidarietà verso i nostri “colleghi” che hanno manifestato nei giorni scorsi sia per chiarire le motivazioni della nostra iniziativa. È infatti da venerdì 16 novembre che all’Isiss Daverio è stato proclamato uno “sciopero bianco” che si concluderà sabato 24. Detto sciopero fa seguito alla proposta contenuta in una bozza della legge di stabilità relativa all’aumento di orario delle lezioni frontali dei docenti da 18 a 24 ore, proposta ad oggi cancellata, ma sostituita da un’altra che comporterebbe una considerevole riduzione del fondo di Istituto.
Tutto ciò rischia di impoverire ulteriormente l’offerta formativa della scuola pubblica e di impoverire il bagaglio culturale di noi giovani a cui la scuola dovrebbe offrire i mezzi per una cosciente e costruttiva partecipazione alla vita politica, sociale e culturale del nostro Paese.
Se i nostri docenti, così come quelli di gran parte delle scuole italiane, hanno deciso, per la prima volta dopo tanti anni, di sospendere in segno di protesta tutte le attività non previste dal Contratto Collettivo Nazionale (colloqui generali con le famiglie, corsi di recupero e di potenziamento, viaggi
di istruzione, stage aziendali, ecc.) è per cercare di mettere in luce tutto il lavoro sommerso spesso gratuito o scarsamente retribuito che fa parte della loro quotidianità e per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo i rischi che potrebbe comportare un ulteriore impoverimento del fondo di istituto ipotizzato dal governo. Un impoverimento che renderebbe insostenibili giustappunto tutte le attività al momento sospese. Noi studenti, tramite lo sciopero bianco stiamo cercando di comunicare in modo pacifico la nostra seria preoccupazione per il futuro della scuola pubblica italiana.
Siamo stanchi delle classi sovraffollate che comportano un’inevitabile impoverimento della qualità dell’azione didattica ed educativa, siamo delusi dalla continua riduzione delle attività sportive, e della scarsa disponibilità ed efficienza dei laboratori.
Siamo inoltre preoccupati per l’eventuale approvazione del Decreto Legge Aprea, per la mancanza da parte del governo di una volontà di confronto con le parti sociali e con noi giovani in particolare. Siamo preoccupati per il silenzio della stampa e per la poca solidarietà dell’opinione pubblica che dimostrano scarsa attenzione per quanto sta accadendo alla pubblica Istruzione e
all’offerta culturale del nostro paese.
Noi studenti siamo stanchi di subire gli effetti della spending review che, dopo aver colpito i lavoratori, va a tagliare i fondi di Istituto. Per questo ci dissociamo da tutti coloro che criticano le nostre iniziative e che vedono questo “sciopero” solo come un’occasione per perdere ore di lezione.
Vogliamo trasmettere un segnale forte al Ministero dell’Istruzione affinché possa non approvare o proporre ulteriori proposte di legge fortemente penalizzanti per noi studenti.
VOGLIAMO UNA SCUOLA PUBBLICA E COMPETITIVA CHE PERMETTA A TUTTI DI STUDIARE E DI CRESCERE DAL PUNTO DI VISTA PERSONALE, PROFESSIONALE E CULTURALE.
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