Giornata di studio sulla chirurgia laparoscopica

Venerdì 30 novembre, all'Ata Hotel la V edizione del Corso biennale organizzato dall'unità di chirurgia del Circolo diretta dal dottor Enrico Guffanti

Lo sviluppo della chirurgia laparoscopica ha permesso il trattamento anche delle maggiori patologie in modo sempre meno invasivo per il paziente , mantenendo le stesse garanzie di trattamento anche nelle malattie tumorali con grande vantaggio per il paziente per quanto riguarda il dolore e la ripresa post-operatoria.

Si svolgerà venerdì 30 Novembre, all’ATA Hotel di Varese, la V edizione del Corso biennale di Chirurgia laparoscopica avanzata, una tecnica chirurgica mini invasiva a cui l’Unità operativa
Chirurgia II dell’Ospedale di Circolo di Varese, diretta dal dott. Enrico Guffanti, dedica da anni
grande attenzione.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Accademia internazionale di chirurgia miniinvasiva
avanzata (A.I.M.S.) e con il patrocinio, oltre che dell’Azienda ospedaliera, dell’Ordine dei Medici
di Varese, di Regione Lombardia, dell’Università dell’Insubria, dell’associazione italiana chirurghi
ospedalieri (A.C.O.I.) e dell’associazione varesina chirurgia avanzata miniinvasiva (A.V.C.A.M.).
Dopo il saluto delle autorità, i lavori si apriranno con la diretta dalle sale operatorie dell’Ospedale di
Varese, dell’Ospedale di Udine e dell’Ospedale Niguarda di Milano.
 
Tutti gli interventi saranno di chirurgia laparoscopica maggiore. Durante la diretta è prevista la
possibilità di dialogo tra i chirurghi operatori, gli esperti e i medici partecipanti presenti nella sala
dell’ATA Hotel, provenienti dai maggiori centri ospedalieri italiani.
«Negli ultimi dieci anni – spiega il dott. Guffanti – mi sono dedicato con l’aiuto e la stretta
collaborazione di alcuni fra i miei collaboratori della Unità Operativa Chirurgia Generale II
dell’Ospedale di Circolo di Varese allo sviluppo della chirurgia laparoscopica, fino a poter
affrontare con tale metodica anche le patologie maggiori, tumorali e non. Questo lavoro è stato
condotto in stretta collaborazione con alcuni Centri di eccellenza italiani ed esteri ed ha portato
al costituirsi di una vera e propria scuola. La formazione ha reso non pochi dei miei collaboratori
capaci di trattare i pazienti con approccio laparoscopico, intervenendo come ormai noto attraverso
piccoli buchi della parete addominale senza ricorrere alle tradizionali ampie incisioni; questo
comporta un notevole vantaggio per il paziente, riducendo al minimo il dolore postoperatorio e
rendendo più veloce la ripresa delle normali attività sociali e lavorative.
L’analisi dei numerosi casi trattati in questi anni dimostra che questa metodica, se correttamente
eseguita, garantisce gli stessi risultati di cura della malattia (in accordo con numerosi studi italiani
ed internazionali). La collaborazione con altri Centri ha reso possibile che il reparto da me diretto
sia uno dei punti di riferimento per la scuola nazionale di formazione dell’Associazione Chirurghi
Ospedalieri Italiani (A.C.O.I.) e che alcuni dei miei collaboratori esercitino l’insegnamento di
questa metodica in Centri nazionali ed esteri (AIMS Academy di Niguarda e European Surgical
Institute di Amburgo). Il 30 Novembre, nella V edizione del corso, la trasmissione degli interventi chirurgici dalle sale operatorie all’aula del congresso permetterà un vivace e costruttivo dialogo sul campo fra i numerosi esperti presenti e i chirurghi che praticano la laparoscopia. La giornata potrà
quindi costituire un utile momento di confronto e di formazione nel nostro continuo compito di
aggiornamento, per migliorare la qualità della prestazione da noi fornita e la cura dei pazienti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2012
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