L’allarme dei benzinai: “Quaranta di noi rischiano la chiusura”
La Faib Confesercenti lancia l'allarme. Chiede di rivedere i meccanismi della carta sconto e rimprovera la politica: "Troppe promesse non mantenute"
Nei primi mesi dell’anno i benzinai delle province al confine con la Svizzera hanno perso 120 milioni di euro di fatturato, pari a 80 milioni di litri di carburante non venduti. Vendite mancate che secondo le previsioni degli operatori del settore si sono spostate oltre la frontiera. E poi c’è la crisi: 40 distributori sono oggi a rischio e nel Varesotto 10 hanno già chiuso i battenti. Basta questo a spiegare perché i benzinai della Faib di Confesercenti siano davvero sul piede di guerra. Ma questo, seppur preoccupante, non è l’unico motivo: «Abbiamo ricevuto tante promesse dalla politica, avevamo preso accordi con l’assessore Raffaele Cattaneo ma poi è rimasto tutto come prima – dice Gianni Lucchina, direttore di Confesercenti Varese – . Oltre a questo oggi i gestori stanno pagando le conseguenze di scelte di altri». Il riferimento di Lucchina è diretto alle politiche del governo Monti e ai rincari sulle accise dei carburanti. «Provvedimenti ormai diventati una prassi di chi si alterna al governo – prosegue – che però fatto schizzare i prezzi alle stelle con conseguenze su tutta l’economia». Con la benzina, ma anche il gasolio, a questi livelli anche per i possessori di carta sconto torna conveniente la gita in Svizzera per il pieno. «L’unico strumento che abbiamo per reggere la concorrenza del Canton Ticino è la carta sconto, ma tutti gli impegni che sono stati presi su questo fronte non sono stati mantenuti – ha commentato Paolo Longo, presidente della Faib varesina -. Avevamo e torniamo a chiedere sostanzialmente due cose: la flessibilità dello sconto, ossia la possibilità di adeguare lo sconto al divario tra il prezzo in Italia e il prezzo in Svizzera e l’allargamento della carta anche al gasolio. Chiediamo di non essere ignorati: le richieste sono le stesse, la situazione però è più grave. Per questo è importante che i politici che verrano le accolgano tra le priorità».
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