La Provincia: “La nuova gestione delle acque non sarà una provatizzazione”
Il presidente Galli e l'assessore Marsico hanno discusso l'attuale situazione di Ato e del processo che porterà alla gestione integrata delle acque pubbliche provinciali
«Non vogliamo privatizzare l’acqua, non vogliamo fare una società privata e non stiamo tirando per le lunghe».
La materia è complicata e fitta di caratteristiche tecniche. Si tratta dell’attuale situazione di Ato e del processo che porterà alla gestione integrata delle acque pubbliche provinciali. Per questo il presidente della Provincia Dario Galli e l’assessore all’ambiente Luca Marsico hanno deciso di precisare alcune notizie uscite nei giorni scorsi, «per ribadire che stiamo compiendo un percorso chiaro, trasparente, nel rispetto di tutti i 141 comuni della provincia di Varese e senza perdere di vista i termini fissati dalla legge».
Con queste parole hanno aperto la conferenza stampa, convocata per illustrare il quadro della situazione attuale su Ato e acqua.
«Nei giorni scorsi – hanno proseguito Galli e Marsico – sulla stampa sono apparse a più riprese notizie false, alcune in buone fede, altre no. Ora lo ribadiamo una volta per tutte: l’acqua pubblica non è mai stata messa in discussione da nessuna legge. Altra cosa è la gestione dell’acqua e anche in questo caso, Provincia di Varese, fin dall’inizio ha deciso di portare avanti la gestione pubblica, attraverso una società totalmente pubblica, ma che per forza di cosa non può non tenere conto dell’esistente. E dal momento che occorre partire dalle società esistenti, abbiamo incontrato i loro responsabili tecnici e i Comuni più grandi, poiché sono i “proprietari di riferimento” di queste società. Noi, tutti i sindaci dei 141 Comuni della provincia li abbiamo sempre convocati fin dall’inizio e continueremo a farlo per condividere con loro anche i passaggi successivi. Vorremmo infatti ricordare che la scelta che stiamo portando avanti è frutto della volontà espressa da tutti i Comuni. Non stiamo prendendo alcuna decisione e lo dimostra il fatto che a giorni ci sarà l’incontro con tutti i sindaci, nel quale illustreremo lo stato dell’arte e solo in un secondo momento, dopo che ognuno avrà fatto le sue valutazioni, si prenderà una decisione».
Galli e Marsico poi hanno spiegato le possibili situazioni future: «La società pubblica potrà essere una s.p.a. o una s.r.l., ma anche un’azienda speciale. La scelta sarà tecnica, poiché, qualora fosse una s.p.a., i proprietari saranno tutti i 141 Comuni e sarà totalmente pubblica. Rispetto all’azienda speciale, che con l’attuale quadro legislativo grava sul patto di stabilità delle amministrazioni, una s.p.a. offre il vantaggio non pesare sul patto e di consentire gli investimenti».
Presidente e Vicepresidente hanno poi puntualizzato che «stiamo rispettando il cronoprogramma per rientrare nei termini fissati dalla legislazione. Poiché chi ci accusa di essere frettolosi e chi invece sostiene che ci stiamo perdendo in lungaggini non tiene conto occorre approvare il Piano d’Ambito entro il 31 dicembre 2102».
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