Al sant’Anna un ambulatorio per i pazienti stomizzati

Da lunedì 10 dicembre, attivo un ambulatorio per chi ha subito un intervento all'apparato intestinale o urinario con compromissione delle funzioni fisiologiche

All’ospedale Sant’Anna ha aperto l’ambulatorio per i pazienti stomizzati. Il nuovo servizio ha preso l’avvio oggi, lunedì 10 dicembre, ed è dedicato a quei pazienti che hanno subito un intervento all’apparato intestinale o urinario con una compromissione temporanea o permanente delle rispettive funzioni fisiologiche. All’incontro di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il direttore sanitario dell’Ao comasca Giuseppe Brazzoli, la responsabile del Servizio Infermieristico (Sitra) Anna Michetti, il primario della Chirurgia Pietro Giuseppe Capretti, il coordinatore infermieristico Mery Sormani e il referente Mauro Tagliaferri con la collega Daniela Pertusini.
L’ambulatorio, collocato in Day Surgery al piano 0 blu, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.30 (tel. 031- 5858932) e seguirà sia i pazienti ricoverati sia quelli ambulatoriali.
Si tratta dell’unico servizio del genere in provincia di Como e dintorni e si stima che potrà occuparsi di circa 500 pazienti di un bacino d’utenza compreso tra Como, Lecco, Erba, Varese e Milano. Nella sola provincia di Como le persone stomizzate sono tra le 1.800 e le 2.000. All’ospedale Sant’Anna, a seguito di interventi principalmente di tipo oncologico o a seguito di traumi, vengono praticate una cinquantina di stomie l’anno in Chirurgia Addominale e una ventina in ambito urologico.
L’Ambulatorio svolgerà attività prettamente infermieristica: l’infermiere enterostomista andrà a pianificare un programma riabilitativo-educativo per ogni paziente. Il medico – chirurgo generale o urologo – verrà contattato in caso di complicanze.
La stomia, come si accennava, è il risultato di un intervento con il quale si crea un’apertura sulla parete addominale per poter mettere in comunicazione l’apparato intestinale o urinario con l’esterno. La stomia è priva di uno sfintere, cioè di un muscolo ad anello che ne permette la chiusura, e quindi le feci e le urine non possono essere trattenute e fuoriescono senza controllo. Ciò compromette da un lato le funzioni fisiologiche, ma permette dall’altro l’allontanamento immediato ed efficace dei problemi che gravano sullo stato di salute del paziente. Il portatore di stomia possiede, quindi, una situazione anatomica diversa, ma comunque gestibile, che non gli impedisce di condurre una normale vita sociale.
L’ambulatorio collaborerà anche con la Chirurgia dell’ospedale di Cantù, diretta da Marco Azzola Guicciardi, e la Chirurgia del presidio di Menaggio, diretta da Giampietro Creperio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2012
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