A qualcuno piace Aldo

Il tecnico della Pro Patria, Firicano, si merita il voto più alto dopo la rocambolesca vittoria contro il suo predecessore Cusatis. Brilla anche la bellissima Marcon, mentre Talts fotografa con la sua prova il ko della Cimberio

(d. f.) Fermo il Varese, che lavora nel suo buen retiro romano in vista del ritorno in città, per la seconda settimana consecutiva la nostra rubrica premia un ex biancorosso. Sette giorni fa fummo buoni profeti con il voto a Eros Pisano che per festeggiare ha siglato la prima rete in Serie A (in Cagliari-Genoa 2-1); stavolta tocca a Rolando Maran che ha infilato la sopravvalutata Roma di Zeman. Ma è un altro allenatore, che viaggia alla grande alle nostre latitudini, a meritarsi la copertina del Pagellone: si tratta del mister della Pro Patria quasi capolista, Aldo Firicano. Il temperamento è lo stesso di quando giocava, i risultati parlano per lui. E anche il non facile confronto diretto con Cusatis è archiviato tra le pratiche concluse positivamente. Con buona pace delle coronarie…

Pagellone numero 105 del 14 gennaio 2013

Aldo Firicano 9 – Quando è stata distribuita la distinta ufficiale di Pro Patria Alessandria, con Luca Giannone confinato in panchina, molti in tribuna stampa (sugli spalti non c’era nessuno…) hanno storto il naso chiedendosi il perché. Ma la mossa a sorpresa del tecnico ha spiazzato tutti a partire proprio dai giocatori dell’Alessandria, rimasti per lungo tempo a chiedersi chi – nella Pro – giocasse al posto di chi. Una gara a senso unico per 60′, fino all’espulsione di Cozzolino (voto 5, non riesce mai a vivere una domenica intera da protagonista); poi la paura, la tensione e un’esultanza quasi scomposta al fischio finale. Una vittoria, quella ottenuta contro i grigi, sentita in modo particolare perché arrivata contro l’ex tecnico tigrotto, "Mister 71 punti" Giovanni Cusatis. Ora la Pro è salita a quota 37 e se batterà il Monza nel recuperò andrà in testa al campionato. Scusate se poco!

Francesca Marcon 8 – Un mese fa attaccava con percentuali a una cifra, oggi mette giù 16 palloni a partita: Cisky risorta. Prende per mano la Unendo Yamamay nel momento di difficoltà e la porta in final four di Coppa Italia: Cisky trascinatrice. Con tre punti decisivi mette ko la squadra della sua città, dove ha giocato per quasi quindici anni, e la elimina dalla Coppa Italia: Cisky spietata. A fine partita è concentrata solo sulle cose ancora da migliorare ed è difficile strapparle un sorriso: Cisky saggia? Pure questa ci tocca scrivere.

Rolando Maran 7,5 – Il tecnico trentino, mancata la Serie A con il Varese, si sta togliendo parecchie soddisfazioni nella massima categoria dalla panchina (purtroppo per noi) del Catania. Dal 4-0 alla Lazio, al 3-1 inflitto a quella Sampdoria che negò la promozione ai biancorossi, fino al successo ottenuto proprio nelle scorse ore alla Roma di Zeman. Uno che in A ci andò diretto con il Pescara grazie a una batteria d’attacco formata dai vari Verratti, Sansovini, Immobile e Insigne… E che comunque contro il Varese di Maran finì per incepparsi anche lo scorso aprile a Masnago.

Raphaela Folie 6,5 – Villa Cortese sembra un ottovolante impazzito: all’andata travolge Modena in tre set e al ritorno, quattro giorni dopo, rischia la clamorosa débacle. L’unica certezza è l’entusiasmo, come quello della giovane bolzanina, che in meno di un mese recupera dall’infortunio e torna in campo "abbastanza" decisiva: solo quel tanto che basta per siglare tre muri consecutivi e regalare alla sua squadra la final four… La cattiveria è quella giusta, l’esuberanza a volte anche troppa, ma se le basi di partenza sono queste c’è da aspettarsi un grandissimo futuro.

Janar Talts 5 – La Cimberio che per la prima volta (si) perde in casa avrebbe avuto bisogno di uno sforzo massimo da parte dei suoi "reduci": qualcuno lo ha profuso, altri invece sono stati sotto gli standard che Vitucci e tutti i tifosi biancorossi speravano. I lunghi, in particolare, sono mancati con l’eccezione del solito Dunston; per loro non può che arrivare la tirata di orecchie tra le righe del pagellone. Dei tre imputati scegliamo di "premiare" Talts: a Polonara diamo le attenuanti generiche (gioventù) e non (si è potuto allenare poco in settimana); su Sakota iniziamo a perdere la fiducia e la pazienza. Resta Gennarone che di recente aveva fatto bene, ma contro Szewczyk e compagni è sembrato tornare ai tempi bui di inizio stagione.

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Pubblicato il 14 Gennaio 2013
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