Maroni: “Accordo con Berlusconi, ma non sarà lui il premier”
Il leader leghista conferma che si alleerà con il Pdl ma indica come candidato presidente del consiglio Giulio Tremonti
Roberto Maroni ha annunciato che Lega e Pdl andranno insieme alle elezioni: sia a quelle nazionali, che a quelle regionali della Lombardia «L’accordo con Pdl mi soddisfa molto» ha affermato durante la conferenza stampa odierna in via Bellerio a Milano.
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«L’accordo prevede la macroregione del nord e la possibilità di trattenere sul territorio il 75% delle tasse pagate. Ricordo che la costruzione della macroregione è un’idea di Miglio dell’inizio degli anni novanta. Entrambi i punti sono stati accettati dal Pdl e sono parte integrante dei programmi sia delle elezioni politiche che di quelle regionali. Sono gli obiettivi che mi ero proposto e sono presenti. C’è poi un terzo punto, nell’accordo: si dice che Silvio Berlusconi è il capo della coalizione ma non viene indicato il candidato premier. Berlusconi ha accettato la richiesta di non candidarsi a premier. È un fatto rilevante».
Il nostro premier è Tremonti
«Voglio esprimere la soddisfazione per questo gesto del presidente Berlusconi, ma c’è l’intesa che il candidato premier in caso di vittoria venga indicato congiuntamente da me e dal presidente Berlusconi. Ho sentito che ha indicato Alfano…è una persona che stimo e con cui ho lavorato, in particolare nella lotta alla criminalità organizzata. Non mi dispiace, ma io mi permetto di indicare un’altra candidatura, che è quella del ministro Tremonti. Inoltre ci potranno essere altre liste, sia nella colazione nazionale sia nella Lombardia. Alcune sono molto interessanti, su altre stiamo discutendo». In merito alla sua candidatura alle elezioni regionali Maroni ha detto inoltre di non temere né Albertini né Ambrosoli.
I mal di pancia leghisti
«Domani ci sarà il consiglio federale. Ho già avuto delega, ma porterò lo stesso al consiglio questi contenuti perché voglio che sia condiviso. Parleremo anche della composizione delle liste e del simbolo elettorale. Ci sono dei mal di pancia, lo so, da una parte dei militanti che non vogliono l’accordo con il Pdl. Io sono concreto. Rinunciare al Pdl ci avrebbe portato a perdere le elezioni che invece in Lombardia andremo a vincere».
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