Archeologia e arte contemporanea, l’incontro tra due Musei

Dopo l'incendio, il Maga ha fatto ripartire le attività usando anche il "chiostrino" del Museo degli Studi Patrii: è anche un'anomala contaminazione tra installazioni video, ceramiche preistoriche e austeri quadri seicenteschi

I bambini dell’asilo vengono al museo per un laboratorio “ispirato” dai reperti archeologici, gli studenti delle superiori propongono visite guidate, le installazioni video “dialogano” con i quadri seicenteschi. Dopo l’incendio del 14 febbraio, il Museo Maga continua le sue attività e lo fa anche grazie alla collaborazione con altre realtà cittadine, a partire dalla Società degli Studi Patrii, che sta ospitando eventi e proposte nella sua sede di via Borgo Antico.
La preoccupazione per il futuro del museo è ancora palpabile, con l’edificio di via De Magri ancora in gran parte inagibile dopo l’incendio e con la compressione delle risorse stanziate dal Comune, in questa fase d’incertezza. La direttrice Emma Zanella fa quasi un parallelo con la tragedia che ha toccato Città della Scienza a Napoli: «Quando ho visto dell’incendio a Città della Scienza mi ha fatto piacere (se si può dire per un caso del genere) vedere la voglia di ripartire, appellandosi ai cittadini per portare avanti le attività. Se un museo chiude difficilmente si arriverà ad indicare la data di riapertura», sintetizza la direttrice davanti al pubblico intervenuto in via Borgo Antico, nel pomeriggio di mercoledì, per una lezione sulla videoarte. Per questo il Museo Maga ha voluto far ripartire subito le attività, a partire da quelle didattiche, passando anche per il corso di teatro. La sede Gam di viale Milano ospita il biennio universitario attivato presso il museo da IED e Accademia Galli di Como.

Davanti alla sede del Museo degli Studi Patrii è comparso in questi giorni anche un cartello che indica la sede provvisoria del Maga del dopo incendio. In questi giorni è in pieno svolgimento l’attività didattica, che coinvolgono bambini e ragazzi di diverse età: «Lavoriamo con diversi istituti per alternanza scuola-lavoro, facendo riferimento ai percorsi formativi» spiega Lorena Giuranna, responsabile del Dipartimento Educativo. «Agli studenti – diamo in alcuni casi competenze per percorsi di visita guidata, in altri sono formati per offrire percorsi di accoglienza, in grado di dare informazione sulla struttura e sulle sale di pertinenza». Altri ragazzi del Liceo Artistico di Busto Arsizio saranno invece guidati in un laboratorio artistico per la realizzazione di un murale che decorerà la scuola d’infanzia Rusnati. I bozzetti saranno esposti anche nello spazio espositivo del pregevole Palazzo Minoletti, che il Maga vorrebbe utilizzare «pur tenendo conto dei limiti esistenti come la mancanza del riscaldamento» ricorda ancora la direttrice Emma Zanella (il salone al piano terra è l’unica parte recuperata dell’edificio razionalista di Giulio Minoletti).

Il contributo della Società degli Studi – che è una realtà privata, venuta “in soccorso” del Maga – è prezioso e quasi anticipa (in modo un po’ forzato, ovvio) un modello di sistema. E nel frattempo sono anche una sperimentazione, su più fronti: i laboratori per i bambini delle scuole d’infanzia, tanto per fare un’esempio, vengono ricalibrati, su una didattica che non lavori non tanto sui colori (come avveniva nel museo di via De Magri) ma sulle forme, “ispirati” dalle terracotte della collezione archeologica degli Studi Patrii. Le stesse conferenze sono un’occasione per scoprire il museo storico gallaratese: in via Borgo Antico sono arrivati, nel pomeriggio, anche tanti ragazzi che frequentavano il Maga anche come luogo dove studiare, ormai quasi “familiare” (diversi studenti erano lì anche nel giorno dell’incendio). E da ultimo, curioso e interessante è anche il “dialogo” tra le collezioni: in occasione della conferenza su “Studio Azzurro e la nascita della videoarte”, il Maga ha esposto in via Borgo Antico quattro diverse installazioni video, immagini e suoni tra austeri quadri seicenteschi, ceramiche e piroghe preistoriche. Un’allestimento nato in pochi giorni, ma non privo di fascino e interesse nella sua obbligata sperimentazione.

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Pubblicato il 13 Marzo 2013
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