Precari e senza stipendio: la scuola non paga

Dal primo gennaio sono cambiate le modalità di pagamento dei docenti a contratto a tempo determinato. Ci pensa direttamente il Ministero che, però, deve ancora liquidare il mese di gennaio

Non arrivano gli stipendi. Nella scuola alle prese con crisi di identità e di motivazione, accade anche che i docenti non vengano pagati. Lo denuncia un professore precario, da nove anni trasferitosi nella nostra provincia per poter avere quel contratto annuale che gli permette di avvicinarsi alla stabilizzazione. Un sistema che, nonostante le tensioni e le estenuanti attese all’inizio di settembre per avere l’incarico, riesce comunque a soddisfare la gran parte delle esigenze di lavoro degli insegnanti ancora non di ruolo.

A gennaio, però, il rapporto collaudato, anche se temporaneo, ha registrato una novità che sta mettendo in difficoltà il personale docente. Gli stipendi non vengono più pagati dalla direzione della scuola ma direttamente dal Ministero del Tesoro che si è assunto l’incarico delle retribuzioni per i professori precari con i "cedolini"
Peccato, però, che nel passaggio non tutto sia andato subito a regime e in alcune scuole professori attendono ancora il pagamento dei mesi di gennaio e febbraio. Abituati a ricevere lo stipendio il 27 di ogni mese, per questi lavoratori della scuola il cambiamento ha spiazzato parecchio: « Io ho un incarico a trenta chilometri da casa – spiega un docente precario – mi sono trasferito a Varese 9 anni fa, ho 35 anni un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere. Ho dovuto chiedere i soldi ai miei genitori per pagare la rata della casa ma non ho i soldi per pagare la benzina e recarmi al lavoro. Sul conto ho 92 euro: il benzinaio vuole subito i contanti. Come faccio a dirgli che io aspetto lo stipendio dallo Stato?».

Nelle sue condizioni ci sono tanti colleghi, con storie più o meno simili: « Le segreterie devono attendere che il Ministero apra la "finestra" per inserire i dati del pagamento. Poi, trascorrono i tempi tecnici e si riceve il bonifico. L’ultimo stipendio mi è arrivato lo scorso 11 gennaioquando ancora ci pensavano le scuole direttamente. Da allora più nulla. Mi dicono che la "finestra" di gennaio si sia chiusa nei giorni scorsi. Lo spero vivamente perchè non so più a chi rivolgermi».

«Il sindacato non può far altro che fare pressioni sul Ministero – spiega Enzo Iannello, delegato Scuola della Cisl di Varese – ma ricordo che ci sono anche alcune scuole che non hanno pagato i supplenti pur avendo i fondi. Si tratta di un altro capitolo ma ugualmente grave: i dirigenti, pur avendo le disponibilità, preferiscono pagare altre voci piuttosto che i docenti che hanno lavorato». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2013
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