Al Sant’Anna apre l’ambulatorio di nutrizione

Dal mese di maggio si potranno richiedere visite per valutare i casi di malnutrizione sia in eccesso sia in difetto

All’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia aprirà l’ambulatorio della Nutrizione. L’offerta sanitaria in questo settore sarà potenziata a partire dal mese di maggio grazie all’impegno dell’Unità Operativa di Endocrinologia, Nutrizione Clinica e Obesità, diretta da Fabrizio Muratori, per rispondere ai sempre più frequenti casi di malnutrizione (in eccesso o difetto).

In particolare, l’ambulatorio, uno dei pochi in Regione Lombardia, è dedicato a quei pazienti che per cause acute (politraumi, interventi chirurgici, ustioni estese, ecc.) o non acute (uso di farmaci chemioterapici, difficoltà di alimentazione autonoma, depressione, ecc.) risultano malnutriti, condizione che influisce negativamente sulla prognosi della malattia che l’ha determinata.

«La malnutrizione proteico-calorica – ha spiegato Muratori – può diventare una malattia nella malattia in quanto può comportare un eccesso e prolungamento di morbilità, un aumento di mortalità e un’alterazione della qualità della vita».
 
La malnutrizione è la risultante di un deficit, acuto o cronico, sia di calorie sia di proteine che configurano il quadro della cosiddetta malnutrizione proteico-calorica (MPC). Essa è caratterizzata da una riduzione della massa magra e da un’espansione del compartimento extracellulare. Il principale deposito proteico corporeo è l’apparato muscolo scheletrico, quello maggiormente coinvolto nel decorso clinico della malnutrizione. Un fenomeno che riguarda in generale anche la popolazione anziana. «Il 40% degli ultrasettantenni – ha specificato Federico Vignati dell’U.O. di Endocrinologia, Nutrizione Clinica e Obesità – sono malnutriti proteici».
«In alcune condizioni cliniche – prosegue l’endocrinologo Muratori -, quali, ad esempio, le lesioni traumatiche multiple, la sepsi, le ustioni, alcuni interventi di chirurgia maggiore e altri eventi acuti, si assiste ad una risposta metabolica allo stress caratterizzata da un accentuato catabolismo proteico e da una reazione metabolica di incremento della spesa energetica». Secondo la letteratura medica, tale aumento del fabbisogno energetico varia dal 10 al  30% a seguito di intervento chirurgici, dal 10 al 40% nel politrauma, dal 10 al 60% nelle gravi infezioni e nello stato settico, a più del 100% nelle ustioni estese.
Come riconoscere il paziente malnutrito? «In generale si devono valutare statura, peso, BMI, cioè l’indice di massa corporea, e variazioni involontarie del peso abituale del paziente e fare un’anamnesi alimentare. In più, in ospedale, durante il ricovero, si può aggiungere una valutazione della capacità deglutitoria e masticatoria e del diario alimentare”, prosegue lo specialista. Lo scopo è quello di preservare la massa magra (proteine corporee), estremamente importante nei pazienti in condizioni critiche.
Un’altra delle condizioni che verranno seguite nell’ambulatorio del Sant’Anna sarà la sarcopenia, molto frequente in età geriatrica, che è caratterizzata da perdita della massa magra e riduzione delle capacità funzionali.  Si stima che sia presente nel 30% degli over 65, e in più del 50% degli ultra ottantenni. La sua presenza incrementa il rischio di cadute, perdita di autosufficienza, delle capacità di attendere alle attività della vita quotidiana e allettamento.
L’attività dell’Unità Operativa
L’incontro è stata anche l’occasione per approfondire l’attività dell’Unità Operativa di Endocrinologia, Nutrizione Clinica e Obesità a valenza interdipartimentale costituita in azienda un anno e mezzo fa.
Le malattie endocrino-metaboliche e le malattie legate alla malnutrizione per difetto o eccesso rappresentano un’importante percentuale di tutte le richieste di erogazione dei servizi sanitari. «L’unità operativa – ha aggiunto il dottor Muratori – ha come missione quella di fornire una risposta complessiva al paziente con problemi endocrino-metabolici cercando di integrare costantemente clinica e laboratorio. La patologia più diffusa vista in ambulatorio di Endocrinologia è quella tiroidea. In questo primo periodo di attività sono state curate anche altre malattie come quelle dell’ipofisi, delle paratiroidi, delle malattie delle ghiandole surrenali e altri casi  complessi che sono stati diagnosticati e trattati con successo».
Altra priorità dell’Unità Operativa è stata quella di avviare un centro specialistico per lo studio e il trattamento dell’obesità. Per questo tipo di attività e per il servizio di Nutrizione Clinica è indispensabile l’apporto del Servizio Dietetico che collabora quotidianamente all’interno dell’Unità elaborando, formulando le diete prescritte dal medico e controllandone l’attuazione, suggerendo il trattamento dietetico e l’accettabilità da parte del paziente. Fanno parte del Servizio Dietetico in forza all’ospedale Sant’Anna le dottoresse Antonella Borghi, Rossana Brunelli e Serena Martignoni.
   «L’apertura del servizio – ha illustrato lo specialista – nasce dalla pressante richiesta da parte dell’utenza di visite per eccesso ponderale e, nello stesso tempo, dal continuo e preoccupante crescere del numero dei pazienti obesi».
L’obesità costituisce, come è ampiamente noto in letteratura medica, una condizione di rischio per altre patologie, specie cardiovascolari, e un fattore di stress per i soggetti obesi e per il contesto socio-familiare. Si tratta quindi di una patologia che, fatti salvi i casi primitivamente ed unicamente  sostenuti da alterazioni endocrino-metaboliche, coinvolge molte figure professionali (dietologo, endocrinologo, psichiatra, cardiologo, psicologo, dietista, infermiere professionale, chirurgo bariatrico, ecc.), non solo dedicate alla diagnosi e alla terapia in termini strettamente organicisti, ma anche dedicate all’attuazione di percorsi terapeutici integrati, assolutamente necessari per affrontare  una ristrutturazione dell’intero stile di vita.
Dal 2012 a oggi nell’ambulatorio dell’Obesità e nell’Ambulatorio Endocrinologia sono state effettuate circa 2.000 visite. Per accedere, è necessaria l’impegnativa del medico di medicina generale. Stesso iter per l’ambulatorio della Nutrizione, fatto salvo un percorso interno per i pazienti ricoverati o inviati dall’Oncologia o dalla Radioterapia.
   «La prescrizione dietetica – ha concluso Domenico Pellegrino, direttore del dipartimento medico e primario del reparto di Geriatria – è un importante corollario dell’intervento terapeutico. Dotare l’ospedale di un’unità operativa dedicata alle malattie endocrino-metaboliche e alla nutrizione clinica significa integrare e migliorare non solo un’offerta di salute ai cittadini residenti nel territorio, ma anche poter migliorare la possibilità diagnostica e terapeutica dei degenti in ospedale e degli utenti giornalieri nelle diverse strutture sanitarie legate al territorio. Il nostro ambulatorio della Nutrizione, poi, è multidisciplinare, coordinato dall’endocrinologia, e al suo interno sono presenti altre branche specialistiche con cui si collabora costantemente».
All’incontro, aperto dal direttore medico del Sant’Anna Fabio Banfi, è intervenuto anche il dottor Marco Larghi, direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL di Como, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione ASL-ospedale e della promozione di corretti stili di vita.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2013
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