Il San Carlone d’Ancona

Recalcati mette da parte i sentimenti e mette nel sacco la Cimberio, ma come si fa a volergli male? Da un superveterano passiamo poi ai giovani leoni tra i quali i risultati sono un po' altalenanti

(d. f.) Non sappiamo cosa farà Carlo Recalcati nel prossimo futuro, se avrà ancora voglia di allenare o se passerà a una mansione dirigenziale. A noi – quando deciderà di non essere più coach "titolare" -piacerebbe vederlo con il ruolo che in Italia è stato sdoganato dal paron Tonino Zorzi, quello di senior assistant e chissà che questa situazione tra qualche anno non diventerà reale proprio a Varese. Per ora gli dedichiamo la copertina di questo pagellone per quanto fatto anche in questa stagione, e pazienza se per questa volta il Charlie non vince con Varese ma vince su Varese. Da un superveterano passiamo poi a gente molto più giovane: qualcuno come il portiere biancorosso Bastianoni si propone in modo brillante, qualcun’altro come il giovane fantasista della Pro Patria Giannone o come il fenomeno del rally Andrea Crugnola, stecca in un’occasione attesa.

Pagellone numero 117 del 9 aprile 2013

Carlo Recalcati 8,5 – A inizio stagione, i fenomeni dei pronostici davano Montegranaro come principale candidata alla retrocessione anche se, a onor del vero, tutti indicavano nella presenza dell’ex c.t. una delle poche certezze su cui fondare la stagione dei marchigiani. Sei mesi dopo in riva all’Adriatico festeggiano pur tra mille problemi (la squadra lascerà il più moderno, funzionale ma costoso palasport di Ancona, il futuro finanziario è ancora da assicurare…) e l’artefice principale di un’annata così importante è sempre lui, Recalcati (foto Sutor/P. Centanni). Domenica, nella sfida diretta con la "sua" Varese, il tecnico milanese ha compiuto un altro miracolo, anche se in fondo in fondo un pochino gli sarà spiaciuto fermare la corsa al vertice della Cimberio. Anche da noi, che siamo "parte lesa", non può però che partire un applauso per questo santone del basket italiano.  

Antonio Elia Bastianoni 7,5 – Dopo la buona prova contro la Reggina, il numero 22 del Varese sembrava dovesse riaccomodarsi in panchina per fare spazio a Walter Bressan, tornato a disposizione di Castori. Così però non è stato e il giovane Elia è stato il migliore in campo a Padova per i biancorossi, dando così ragione al suo allenatore. Sicuro e deciso tra i pali, si è lasciato alle spalle l’errore contro la Juve Stabia e ha sfoderato due o tre interventi salva-risultato, compreso quello su Pucino, che ha cercato di "bucare" la propria porta con un salvataggio maldestro. Castori ha fine gara gli ha fatto i complimenti: vuoi vedere che tra i pali biancorossi si rischia il ribaltamento delle gerarchie?

Katarina Barun 7,5 – Sono inequivocabilmente suoi il sopracciglio alzato, lo sguardo un po’ scettico e il sorriso disincantato di chi sembra pensare: «In fondo è solo una partita di pallavolo». Poi guardi le statistiche e ti accorgi che la croata non scende mai sotto il 40% in attacco dallo scorso gennaio, parentesi Coppa Italia esclusa, ed è la terza giocatrice in assoluto del campionato per efficienza offensiva. Se comincia anche a servire e murare con la costanza delle ultime gare, a Villa Cortese torna a splendere il sole: magari non avrà la grinta della trascinatrice, e per questo è finita qualche volta dietro la lavagna, ma con una Barun così la MC Carnaghi può davvero cominciare a sognare.

Andrea Crugnola 5 – Fare il bis al Rally dei Laghi è da due lustri un’impresa impossibile, almeno per i piloti "normali". Ecco perché ci si aspettava che un fenomeno come Andrea riuscisse nel back-to-back in un’edizione comunque ricca di driver agguerriti e preparati (a partire dal trionfatore Freguglia, voto 9). Invece il "Laghi" di Crugnola è finito dopo meno di due prove speciali per un guasto tecnico; il giudizio insufficiente però arriva lo stesso perché delle due l’una. 1) Ha sbagliato una manovra rovinando la vettura, ipotesi però smentita a livello ufficiale. 2) Si è fidato di un mezzo ormai vecchio e logoro dopo mille battaglie. Vero che il consiglio sulla macchina è arrivato da un certo Robert Kubica, ma forse si poteva evitare questo azzardo. Detto ciò, Andrea rimane una stella di prima grandezza e siamo certi di riaprire presto il Pagellone per collocarlo in cima.

Luca Giannone 4 – La Pro Patria sembra essersi ammalata del tipico "braccino corto", malattia che colpisce chi è ad un passo da traguardo e fallisce proprio per la paura di sbagliare. L’icona di questo momento dei Tigrotti è il giovane fantasista Giannone, autore di colpi di classe per tutta la stagione e ora, in questa serie di partite sconclusionate, diventato la brutta copia di se stesso. Nei momenti più difficili viene fuori il campione e questo, caro Luca, in serie B lo sanno bene…

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Pubblicato il 09 Aprile 2013
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