La Gimatex in fallimento, 54 lavoratori senza stipendio da mesi

La tintoria di Busto Arsizio aveva aperto da un paio d'anni un nuovo stabilimento all'avanguardia in zona industriale ma la crisi del credito non ha dato scampo. Oggi i lavoratori hanno avuto lo stipendio di agosto 2012

Otto mesi senza stipendio e finalmente oggi, per i lavoratori della Gimatex, è arrivata una prima anche se piccola buona notizia, una mensilità per respirare e pagare le bollette mentre si cerca un nuovo lavoro dopo la chiusura quasi improvvisa della loro tintoria nella zona industriale di Sacconago. La Gimatex contava 54 lavoratori (solo 6 hanno trovato una nuova occupazione, ndr) e aveva aperto da poco una sede rinnovata e ingrandita, con macchinari di ultima generazione e una buona mole di lavoro nonostante la crisi. A portarla all’attuale stato di fallimento il cosiddetto "credit crunch", la chiusura di tutte le linee di credito per la sopraggiunta impossibilità di fare fronte al pagamento dei debiti contratti per gli investimenti fatti.

Una situazione che ha portato la famiglia Castellotti prima a tentare un concordato preventivo e un possibile subentro di un grosso cotonificio e, infine, all’istanza di fallimento formalizzata circa due settimane fa. Ora ad occuparsi dei beni della società è il curatore del Tribunale di Busto Arsizio Adriano Mantello che ha ottenuto lo sblocco di una mensilità delle due rimaste da pagare. Insieme ai sindacalisti Ernesto Raffaele della Filctem e Cinzia Bettinelli della Filcam hanno potuto, così, dare una buona notizia ai dipendenti: «Raramente succede che il Tribunale conceda lo sblocco dei pagamenti, anche se parziale – precisano Raffaele e Bettinelli – ora il problema vero è il pagamento della cassa integrazione straordinaria che è scaduta a marzo ma non è stata ancora versata». La decisione di fare prima il concordato e poi il fallimento, infatti, ha creato qualche problema ai sindacati che hanno dovuto faticare non poco per riuscire ad ottenerla comunque: «Siamo riusciti nell’intento ma a questo punto i pagamenti sono ritardati». 

Il curatore fallimentare, comunque, ha parlato con i lavoratori e ha cercato di tranquillizzarli lasciando aperto uno spiraglio per il possibile subentro di altre realtà interessate a continuare il lavoro. I debiti non sono pochi e la Gimatex ha anche subito un furto di rame di grossa entità nei mesi scorsi: i ladri hanno devastato una cabina elettrica facendo danni per oltre 200 mila euro. Nonostante questo ha macchinari all’avanguardia che possono tingere anche piccole quantità di tessuto in modo da potersi adeguare al mercato che cambia, un’innovazione che per il momento non ha pagato. 

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Pubblicato il 04 Aprile 2013
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