Piccoli interventi: novità per modo di ricovero e ticket
Aumentati dalla Regione i casi di operazioni considerate a "bassa intensità" che possono essere effettuate in regime ambulatoriale, pagando il ticket
Si chiamano BIC, un acronimo che sta per Bassa Intensità Chirurgica.
Come suggerisce il nome, si tratta di piccoli interventi chirurgici che, grazie ai progressi della medicina e della tecnologia, possono oggi essere eseguiti in regime ambulatoriale, in piena sicurezza per il paziente.
Non si tratta di una novità assoluta, visto che sono già diversi anni che interventi come quello alla cataratta o la rimozione del tunnel carpale si eseguono con queste modalità.
Sulla scorta anche di questa positiva esperienza, Regione Lombardia ha recentemente previsto ulteriori tipologie di intervento da erogare come BIC, in considerazione appunto degli sviluppi resisi possibili in campo chirurgico. In particolare, l’individuazione degli interventi da inserire nelle BIC nasce dalla considerazione che per queste tipologie di attività la permanenza del paziente in ospedale è necessaria più in termini di osservazione e monitoraggio del decorso clinico e della efficacia del trattamento somministrato piuttosto che in termini di un’assistenza specifica.
Ecco quindi che dal primo giugno, interventi come la litotrissia extracorporea per la rimozione dei calcoli, la riparazione dell’ernia inguinale, la rimozione di alcuni dispositivi ortopedici e alcuni piccoli interventi all’utero sono considerati BIC e quindi erogati in regime ambulatoriale. Ovviamente, qualora si rendesse necessario, il paziente sarà trattenuto in ospedale per una o più notti, a seconda delle necessità.
In particolare, è opportuno precisare che una prestazione BIC comprende tutto il pacchetto di
attività precedenti e conseguenti l’intervento chirurgico, cioè visita anestesiologica e anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti e visita di controllo nei dieci giorni successi all’operazione.
Il passaggio di queste prestazioni in BIC comporta il pagamento del ticket corrispondente, salvo chiaramente i casi di esenzione, che si stima saranno pari a quasi il 70% delle prenotazioni di BIC. Il pagamento può essere effettuato sia al momento della visita preoperatoria, che al momento degli esami preoperatori.
«Le BIC – tiene a precisare Gianluca Avanzi, Direttore Sanitario dell’Azienda ospedaliera – si riferiscono ad alcune tipologie di interventi chirurgici a bassa complessità eseguiti su pazienti che non presentano situazioni di particolare fragilità, legata ad esempio alla presenza di una patologia cronica. Nei casi in cui è richiesta un’intensità di assistenza più alta, i pazienti seguiranno i percorsi protetti già esistenti a seconda delle patologie».
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