Senaldi interroga il ministro su Sea Handling: “Cosa fare per salvare i posti di lavoro?”

Interrogazione del parlamentare al responsabile dello Sviluppo Economico in merito alla sanzione europea che rischia di mettere in ginocchio Sea Handling e 2450 posti di lavoro

Il senatore del Pd Angelo Senaldi ha presentato un’interrogazione al ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato in commissione attività produttive in qualità di primo firmatario sulla vertenza Sea Handling, il testo è stato sottoscritto anche da deputati varesini e milanesi.
In particolare, Senaldi chiede chiarimenti rispetto a quanto il Governo intende porre in atto in sede europea per risolvere positivamente la controversia e per evitare che venga attuata la soluzione "spezzatino", affinché non si riduca l’operatività di un’azienda ben strutturata come Sea Handling e perché non si metta a rischio, in una situazione di congiuntura economica molto difficile, il destino di 2450 posti di lavoro. Per questo Senaldi e gli altri chiedono se anche il Ministero intende ribadire il ruolo nodale riconosciuto a Malpensa dal Piano nazionale dei trasporti in previsione di EXPO 2015. Di seguito il testo:

In seguito alla liberalizzazione del mercato dei servizi a terra, SEA spa ha costituito SEA Handling spa, operativa dal 1° giugno 2002 e attiva nella fornitura handling alle compagnie aeree che le affidano in tutto o in parte le attività di biglietteria, check-in, imbarco e sbarco dei passeggeri, lost & found, assistenza particolare ai passeggeri, carico e scarico di bagagli, merci e posta, assistenza degli aeromobili per la pulizia e altre attività da svolgere durante la sosta. 
Sea Handling SpA è oggi a rischio fallimento per un pronunciamento della Commissione Europea che ha imposto alla società di restituire 360milioni di euro ricevuti dalla controllante SEA spa, nel decennio trascorso, per il ripiano delle perdite;  contro la presa di posizione della Commissione Europea che considera il ripiano delle perdite alla stregua di aiuti di Stato e ne chiede la restituzione, sono stati presentati tre ricorsi: da Sea Handling il 15 marzo, dal Comune di Milano il 18 marzo, dallo Stato Italiano il 4 marzo.  

L’esito dei ricorsi richiede circa due anni, nel frattempo il consiglio di amministrazione di Sea Handling ha deciso di non inserire a bilancio la restituzione dei 360 milioni di euro di presunti aiuti di Stato decisa dall’Unione Europea. Si tratta di un passaggio importante per la sopravvivenza della società e per tranquillizzare i circa 2450 dipendenti, nella prospettiva che, nel frattempo, possa essere trovata una soluzione definitiva;  le associazioni imprenditoriali e sindacali della Provincia di Varese hanno di recente inviato al Presidente del Consiglio e al Ministro dello sviluppo economico, una lettera in cui si chiede un intervento deciso da parte del Governo per ribadire, in sede europea, la necessità di risolvere positivamente la vertenza che vede coinvolta la società SEA Handling in modo da evitare le conseguenze che, un’eventuale chiusura, avrebbe sul piano occupazionale ed economico;  ciò in una provincia che sta già soffrendo pesantemente per la congiuntura economica e che presenta, per la prima volta, uno dei tassi di disoccupazione più elevati tra le provincie lombarde (8,5% contro una media del 7,5%). 

Quali misure il Ministro intenda assumere per opporsi alla sanzione della Commissione Europea scongiurando la liquidazione di Sea Handling e una ulteriore crisi aziendale destinata a concludersi con la perdita di 2.450 posti di lavoro;  se intenda ribadire il riconoscimento del ruolo di Malpensa, come indicato nel Piano Nazionale dei Trasporti, anche in previsione dell’evento EXPO 2015 che rappresenterà una vetrina importante per il nostro Paese e per le attività produttive italiane in particolare. 

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Pubblicato il 06 Giugno 2013
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