Un libro per raccontare il giovane Rodari

Edito da Macchione Editore, è stato scritto da Chiara Zangarini e Ambrogio Vaghi e ripercorre i primi trent'anni di vita dello scrittore

“Storia del giovane Rodari”. E’ questo il titolo del volume che è stata presentato questo mattina, lunedì 10 giugno, a Palazzo Estense. Edito da Macchione Editore, il libro vuole essere un omaggio allo scrittore varesotto d’adozione, ripercorrendo i suoi primi tren’anni di vita.
Un libro che racconta il Rodari uomo, più che l’autore, ma senza dimenticare l’influenza che le sue scelte di vita hanno avuto sulle opere. Chiara Zangarini e Ambrogio Vaghi hanno così deciso di redigere una raccolta che documenta in modo organico i primi trent’anni di vita di Rodari. «Scrivere questo libro ci ha permesso di conoscere cose nuove e mai scoperte prima. E’ stato molto importante studiare i documenti del passato» spiega Chiara Zangarini, raccontando l’importanza delle decide di ricerche fatte negli anni, per esempio, a Gavirate (dagli Amici di Fignano) e Omegna, dal Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto, nelle Università, nelle biblioteche e negli archivi storici.
Si arriva quindi a conoscere la vita di Rodari, gli anni della formazione per lo più, e si scopre della sua esperienza vissuta in Seminario e a seguire nell’ambito delle organizzazioni ecclesiastiche, come la parrocchia di Gavirate o l’Azione Cattolica nel milanese. Dai 17 anni si impegna in prima persona nell’antifascismo e nella Resistenza, fino all’apporto nel Partito Comunista. Tra il 1945 e il 1947 è direttore del settimanale “L’Ordine Nuovo” e vive una stagione creativa straordinaria. «Capire meglio gli anni della sua formazione umana permette di capire meglio anche le sue opere», aggiunge Ambrogio Vaghi. Un libro di 432 pagine (20 euro) che ripercorre la vita dello scrittore di favole e racconti e che va a completare la collezione di opere dedicatagli. Nel 2010 infatti, sempre la casa editrice varesina, presentava "Gianni Rodari e la signorina Bibiana" con i racconti e gli scritti giovanili dal 1936 al 1947, anni in cui ha vissuto a Gavirate. Una biografia dove saggi e materiale originale si alterna permettendo al lettore di conoscere un Rodari un po’ inedito. Uno scrittore molto amato Rodari che ha lasciato il segno in diversi angoli del varesotto come Gavirate, Ranco, Angera, Varese, la Rasa. Come ha spiegato il Sindaco Attilio Fontana infatti: «E’ un personaggio a cui siamo molto affezionati ed è positivo essere attenti a scrittori che, come lui, hanno vissuto il nostro territorio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2013
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