Dario Galli: “Quella consulenza non è un risarcimento politico”
Il commissario della Provincia di Varese replica ad Alessandro Alfieri (Capogruppo del Pd): «È stata una caduta di stile che di fatto distrugge completamente l'idea che avevo di lui»
Dario Galli (Lega Nord) se l’è legata al dito e non nasconde la sua rabbia nei confronti di Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd in consiglio regionale, reo di aver criticato la sua nomina a consulente per la macroregione del nord. Secondo Alfieri, ci si troverebbe di fronte a uno scambio di poltrone in quanto Galli, con questa nuova consulenza, sarebbe stato «risarcito» da Roberto Maroni per non essere stato inserito nella giunta del Pirellone. «È stata una caduta di stile – dice l’ex presidente della Provincia di Varese – che di fatto distrugge completamente l’idea che avevo di Alfieri. Prima di dire certe cose, avrebbe dovuto leggere il mio curriculum. Sono stato per tre volte parlamentare, sindaco, presidente della Provincia. Quindi sono abituato a farle le cose, non ad essere risarcito».
Attualmente Galli concentra su di sè più cariche: è commissario della Provincia di Varese e consigliere di amministrazione di Finmeccanica, per il nuovo incarico in regione Lombardia percepirà 50mila euro lordi l’anno, altro aspetto oggetto della critica del capogruppo Pd e difficilmente confutabile considerato che, secondo l’Istat, sono ormai molti gli italiani che non riescono a mettere insieme un reddito appena al di sopra della soglia di povertà . «Concordo sul fatto – continua Galli – che non si debbano avere più cariche contemporaneamente, ma le mie sono in scadenza: l’esperienza di Finmeccanica si chiude a fine anno e sta per finire anche quella in provincia. Qualche mese fa, avrei potuto fare come altri che hanno abbandonato la barca per candidarsi alle politiche, invece ho accettato con responsabilità il ruolo di commissario dell’ente provinciale che tra l’altro sarà cancellato in virtù di riforme portate avanti anche dal Pd».
Il riferimento di Galli non è casuale perché la prima cosa che viene in mente è la vicenda politica del suo collega di partito Marco Reguzzoni. Nel 2008, dopo appena 9 mesi dalla sua rielezione a presidente della Provincia di Varese, l’allora golden boy della Lega si candidò alle politiche con il lasciapassare speciale di Umberto Bossi, scatenando polemiche sia nel Carroccio che nella coalizione di centrodestra. Galli rivendica dunque una responsabilità politica che altri nel recente passato, secondo lui, non avrebbero avuto. «Ringrazio il presidente Maroni per la fiducia nei miei confronti – conclude il nuovo consulente per la macroregione del nord -. Ci sarà molto da fare».
Pronta la replica di Marco Reguzzoni: «Galli dia spiegazioni, se ritiene, ma qualora le sue affermazioni volessero tirare in ballo il sottoscritto, gli ricordo che in 24 anni di attività politica io non ho mai ne’ voluto, ne’ ricevuto, una consulenza remunerata da un ente pubblico. Non cerchi polemiche con me per alzare polveroni che nascondano una vicenda in cui non entro e non entrerò».
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