Franco Tosi, la Fiom contro Fim e Uilm: “Gamon non è credibile”
La vertenza per salvare la Franco Tosi dal fallimento spacca il fronte sindacale. Fim e Uilm chiedono al giudice altro tempo per verificare le proposte di due gruppi industriali a Gamon, la Fiom: "C'è Termomeccanica"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Fiom Cgil sulla situazione dell’azienda Franco Tosi di Legnano.
Ieri c’è stato l’incontro tra i rappresentanti della Franco Tosi, Fim, Uilm e i delegati della Fiom. Durante la riunione l’azienda ha pesantemente criticato l’esposto presentato dalla Fiom nelle scorse settimane che contestava alcuni punti presenti nella domanda di concordato depositata dalla Franco Tosi (probabilmente, anche a seguito di quell’esposto, il Tribunale di Milano ha negato il concordato). La Franco Tosi ha quindi chiesto ai sindacati di sottoscrivere un documento da presentare al giudice per prorogare l’approfondimento delle due possibili proposte di acquisto che dice di avere ricevuto. La Fiom si è opposta fin da subito alla richiesta. Lo stesso non è accaduto con Fim e Uilm che oggi, durante l’udienza sul concordato al Tribunale di Milano, hanno chiesto al giudice di dare almeno 60 giorni di tempo all’azienda per valutare le proposte d’acquisto.
Secondo Mirco Rota, responsabile sindacale Fiom della Franco Tosi e segretario generale Fiom Cgil Lombardia “è sconcertante che Fim e Uilm si siano presentate in tribunale non solo sostenendo le posizioni dell’azienda ma anche mettendo a rischio l’unica concreta soluzione possibile che è rappresentata da Termomeccanica, mettendo così in gioco 430 posti di lavoro. Noi ribadiamo che Gamon, che dal 2011 deve versare 15 milioni a Franco Tosi e non l’ha fatto, oggi non è più credibile perché da troppi mesi continua a dire semplicemente che dobbiamo fidarci senza però fornire riscontri pratici. Abbiamo a che fare con una società che non ha approvato il bilancio 2012 per non rilevare le pesanti perdite patrimoniali e il gravissimo indebitamento verso il fisco e gli enti previdenziali italiani, nonché verso i fornitori, e che non è in grado di dire se ci sono i presupposti per una continuità aziendale”.
Per la Fiom Cgil, le ipotesi che la Franco Tosi ha prospettato non sono altro che il solito bluff per prendere tempo e al quale Fim e Uilm hanno acconsentito senza avere reali elementi in mano. “Ci aspettiamo dal tribunale una decisione in linea con quelli che sono stati i precedenti atti – conclude Rota – e che non tenga assolutamente conto di due sigle sindacali che non parlano a nome dei lavoratori ma dell’azienda e che sono già state smentite nei fatti dato che Franco Tosi oggi non è stata in grado di presentare nessuna garanzia bancaria davanti al giudice di Milano”.
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