Multe gonfiate, vigili indagati per truffa e falso

La Procura di Busto ha chiesto l'interdizione per tre agenti di Polizia Locale. Avrebbero inviato a casa dei trasgressori copie conformi in base a verbali inesistenti e avrebbero aumentato gli importi con spese di gestione non giustificate

Multe da 38 euro che, una volta spedite a casa, risultavano raddoppiate e per le quali non esiste un verbale originale. Gli automobilisti di Casorate Sempione e non solo ne sanno qualcosa. Proprio da un esposto ha preso il via un’indagine del sostituto procuratore di Busto Arsizio Pasquale Addesso che ha iscritto nel registro degli indagati la comandante della Polizia Locale di Casorate (oggi a capo del comando di Cardano al Campo, ndr) Caterina Buffardeci (foto a sin.) e gli agenti Roberta Lucchese e Paolo Macchi con le accuse di truffa e falso.

Secondo il magistrato, infatti, nell’esercitare le loro funzioni di accertatori delle violazioni del codice

della strada, avrebbero simulato il rilascio di copie legali conformi da notificare al trasgressore senza redigere i verbali originali. Il sostituto procuratore, infatti, ha anche disposto una perquisizione del comando in cerca dei verbali originali, senza che questi siano stati trovati. Sono circa 4 mila le multe inviate a casa dei trasgressori per le quali non esisterebbe il verbale originale. Le copie conformi che stanno alla base della contestazione del reato di falso, infatti, sarebbero state realizzate dalla società privata che ha l’appalto con il Comune di Casorate Sempione attraverso il "Servizio Concilia" che prevede l’inserimento dei dati in via telematica da parte dell’agente di Polizia Locale, necessari a realizzare le copie inviate a casa degli utenti con bollettino.

Ai tre viene, inoltre, contestata la truffa in quanto avrebbero indotto in errore i destinatari delle contravvenzioni in merito all’esatto importo da versare a titolo di "spese di gestione" che risultavano gonfiate oltre ogni limite essendo comprese tra i 21 euro e gli 85 euro, cifre sproporzionate e indebitamente richieste in aggiunta agli importi già calcolati a titoli di "Sanzione + Spese di acertamento". Secondo la Procura tali somme richieste non sono in alcun modo giustificate e, oltre a procurare un indebito introito alle casse comunali, hanno creato un danno ai trasgressori di circa 88 mila euro. Ai tre indagati sarà data possibilità di spiegare in un interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Nicoletta Guerrero, il prossimo 11 settembre, le motivazioni che hanno giustificato tali richieste. Sarà la giudice a decidere se si renderà necessaria la misura interdittiva richiesta dal magistrato nei confronti dei tre vigili. Certo è il fatto che molti automobilisti hanno contestato, in passato, questo tipo di notifiche ottenendo l’annullamento delle stesse.

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Pubblicato il 29 Agosto 2013
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