Proteste dei dipendenti e in maggioranza, stop al nuovo modello organizzativo
Già a inizio lunglio il documento di riorganizzazione degli uffici aveva sollevato perplessità anche nelle file del PdL, ora viene ritirato. I dipendenti criticano anche le ipotesi di "esternalizzazioni e cessioni" di attività
Si arena, tra opposizione dei dipendenti comunali e resistenze interne alla maggioranza di centrodestra, la ridefinizione del nuovo modello organizzativo del Comune di Samarate. La decisione è stata comunicata due giorni fa in modo definitivo dalla giunta, con una nota in cui si annuncia l’intenzione di “sospendere ogni attività connessa alla formulazione del nuovo modello organizzativo in attesa di definire ,anche con il supporto del nuovo Segretario Generale un percorso puntuale da sottoporre" alle rappresentanze dei lavoratori. La decisione è stata accolta positivamentedalla Rsu del Comune e dalle rappresentanze sindacali di zona Cgil e Al-Cobas: "I rappresentanti politici della maggioranza hanno sottolineato che ,le differenti posizioni all’interno della stessa ,evidenziate dal documento presentato dal PdL, altro non sono che diversità di vedute che saranno oggetto di un’ampia discussione all’interno della coalizione di governo e che porteranno ad un’espressione univoca sul problema del nuovo modello organizzativo". Proprio dalle file del PdL era venuta – con tanto di nota ufficiale – una frenata al progetto di riorganizzazione indicato dalla giunta Tarantino: il PdL aveva sottolineato le divergenze con il documento proposto dalla giunta e preso posizione sui malumori emersi (si diceva che il documento sta "giustamente suscitando reazioni negative non solo tra i lavoratori, ma anche tra gli operatori esterni che hanno a che fare con l’amministrazione").
Al di là dello stop al percorsoche era individuato, le rappresentanze dei lavoratori ribadiscono oggi "la valutazione negativa sulla proposta del nuovo modello organizzativo ,soprattutto per ciò che attiene alle ipotesi di esternalizzazioni-cessioni, consorzi ed appalti ,che comporterebbero lo svuotamento delle funzioni comunali con grande rischio di aumento dei costi senza avere la certezza di un miglioramento dei servizi agli utenti". A questo si aggiunge la contestazione da parte della Rsu della "mancanza di attenzione alla condizione di ben-essere dei dipendenti coinvolti nella proposta di riorganizzazione"; i dipendenti comunali però ribadiscono anche "totale disponibilità ad un confronto costruttivo con l’amministrazione Comunale".
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