Manifatturiero, lieve calo della produzione
I dati diffusi dalla Confindustria territoriale non sono positivi, solo il 22% delle aziende ha registrato incrementi produttivi
Nel terzo trimestre del 2013 il manifatturiero dell’Alto Milanese ha registrato una contenuta flessione della produzione industriale rispetto al periodo precedente, seppure con differenti intensità per comparti e per mercati di sbocco. Ha influito sul trend il minor numero di settimane lavorate a causa della pausa estiva. A livello aggregato, solo il 22% delle aziende del campione ha registrato incrementi produttivi, il 31% una diminuzione, mentre il 47% ha mantenuto la produzione su livelli stazionari. A livello settoriale sono stabili le dinamiche del chimico-plastico e del meccanico, mentre per motivi di stagionalità e per la debolezza dei consumi è risultata in calo l’attività produttiva nella moda. Ancora una volta le imprese internazionalizzate, soprattutto al di fuori dei paesi europei, hanno registrato performance migliori di quelle con vendite concentrate in Italia.
Altri indicatori congiunturali evidenziano un segno negativo: il fatturato è diminuito, seppur lievemente, nonostante la riduzione del livello delle scorte di prodotti finiti; il portafoglio ordini ha visto mantenersi stabile il flusso di commesse estere, mentre è proseguita la contrazione degli ordini interni. Anche i livelli occupazionali sono risultati in flessione rispetto allo scorso trimestre. Il clima di fiducia delle imprese resta dunque improntato alla cautela, sia per l’incertezza del quadro politico nazionale sia per il permanere di difficoltà di accesso al credito che si traducono in minori prestiti alle aziende, anche quelle in buone condizioni finanziarie. La rinnovata forza dell’euro contribuisce poi ad attenuare le prospettive di incremento delle vendite sui mercati stranieri.
La propensione delle imprese ad effettuare investimenti si è mantenuta su bassi livelli, sono tuttavia emersi alcuni segnali positivi. E’ infatti aumentata la quota di aziende del campione – dal 39% della precedente rilevazione al 45% – che ha programmato spese in conto capitale nei prossimi sei mesi. Anche le previsioni di fatturato a breve termine si mostrano moderatamente buone: con riferimento al prossimo semestre il 31% si attende un incremento, il 57% una stabilità e solo il 12% delle aziende del campione una contrazione.
Settore Meccanico. Terzo trimestre 2013 all’insegna del consolidamento per la produzione industriale, con il grado di utilizzo degli impianti che viene giudicato appena sufficiente e il fatturato che ha registrato un lieve calo, nonostante la riduzione delle scorte. Il portafoglio ordini conferma la tenuta delle commesse provenienti dall’estero, in leggera crescita, mentre è diminuita la consistenza degli ordini interni. Le aspettative di fatturato a sei mesi sono moderatamente positive – il 33% delle imprese prevede una crescita dei ricavi – ed in linea con la situazione più generale. Per quanto riguarda gli investimenti è aumentata dal 47% al 56% la quota di imprese meccaniche che ha programmato acquisti di macchinari ed impianti.
Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero. Produzione industriale e fatturato in calo per motivi di stagionalità, seguiti da una piccola flessione degli ordinativi interni ed esteri. E’ proseguita la crescita dei costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, solo in parte trasferita sui listini prezzi, con conseguenti tensioni sulla marginalità. Stazionarie, per la maggior parte delle imprese, le aspettative di fatturato per i prossimi sei mesi, mentre è ulteriormente diminuita la propensione ad effettuare nuovi investimenti.
Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Trimestre stabile per i livelli produttivi del settore chimico/plastico, mentre il flusso di nuovi ordinativi è risultato in leggero calo. Più marcata la contrazione del fatturato rispetto alle vendite del trimestre precedente. Stazionari, con tendenze alla diminuzione, i costi delle materie prime. Si confermano positive le aspettative di fatturato per il prossimo semestre.
A cura del Centro Studi di Confindustria Alto Milanese. L’indagine è stata effettuata su un campione chiuso di imprese associate.
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