Tassa rifiuti Tares a Gallarate, correttivi per le categorie più colpite
L'obbiettivo è, sfruttando una nuova norma del governo, ridurre gli aumenti su pizzerie, fioristi, fruttivendoli, distributori e impianti sportivi: a oggi pagherebbero dal 150 al 198% in più
Insieme all’Imu, i Comuni e i cittadini italiani fanno i conti con la "mazzata" della Tares, la tassa rifiuti che – imponendo una copertura totale dei costi e stabilendo criteri diversificati per categorie – ha colpito con aumenti pesanti alcune categorie commerciali (mentre ha ridotto il peso della tassa per altri). Ascom, anche nel Gallaratese, ha chiesto un intervento correttivo e ha sostenuto anche la protesta dei commercianti più colpiti: uno dei casi eclatanti è quello di Samarate, dove gli esercenti hanno letteralmente "marciato" sul municipio per chiedere a gran voce una riduzione.
Oggi il Comune di Gallarate – che si appresta ad adottare un taglio dell’Imu del 10% – ha annunciato il varo di una serie di interventi: alcuni Comuni stanno valutando (un po’ all’ultimo) tornare alla "vecchia" Tarsu, ma Gallarate non può perché ha approvato la Tares insieme al bilancio a luglio 2013. Ora però il Comune è pronto a intervenire in altro modo: «Si è aperta possibilità di intervento» dice il sindaco Edoardo Guenzani. «In sede di assestamento è stata data ai Comuni la possibilità di modificare le tariffe Tares sulle categorie non domestiche, al di là delle aliquote minime e massime precedentemente fissate». Aumenta cioè il margine di manovra per "assorbire" gli aumenti più consistenti: «Non vogliamo perdere questa occasione e intendiamo abbassare il più possibile le categorie più penalizzate». Quali sono? Una è quella che comprende ortofrutta-pizze al taglio-fioristi-pescherie (per i quali era previsto fino ad ora il 198% di aumento), l‘altra è la categoria "campeggi-distributori-impianti sportivi" (+150%). Non si tratta naturalmente di un ritorno ai costi della vecchia Tarsu, ma di una riduzione degli importi che i commercianti pagheranno (di cui una parte consistente, fissa, va al governo centrale, non ai Comuni): L’idea è di «ridurre l’aumento a meno del 100». Ipotizzando un pizzaiolo che pagava 100 euro negli anni scorsi con la Tarsu, avrebbe dovuto pagare di Tares 298 euro, se andasse in porto la modifica prevista dal Comune si potrebbe contenere la Tares sotto i 200 euro. Sempre un aumento consistente, ma indubbiamente meno pesante.
L’intervento riguarda appunto 2 sole categorie, le più colpite tra le 11 che prevedono aumenti (altre 19 categorie produttive-commerciali prevedono costi uguali o riduzioni). «Per il Comune significa 35mila euro a bilancio», che verrebbe compensato «con minimi aumenti su altre categorie», qualcosa nell’ordine dello 0,1% applicato su tutte le altre utente.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.