Forte: “Sogno il primo gol con la maglia del Varese”

Il giovane attaccante biancorosso ha fatto il "salto" dalla Primavera alla prima squadra: «Da attaccante è giusto che dia il mio contributo sotto porta. Non importa come e quando, l'importante è segnare»

Faccia pulita, da bravo ragazzo, e un fare timido che è molto lontano dai canoni del calciatore che di solito vengono tratteggiati. Eppure Luca Forte è uno che con il pallone ci sa fare; promosso dopo la bella stagione con la Primavera del Varese, l’attaccante classe 1994 ha rapidamente conquistato consensi sia con gli allenatori biancorossi, prima Sottili e ora Gautieri, sia con i tifosi.
 
Luca, dove ha iniziato a giocare a calcio?
«Sono di Trieste e ho cominciato in una squadra che faceva il campionato regionale, il San Giovanni. Al secondo anno di Allievi sono passato alla Triestina, con cui ho giocato anche in Berretti, poi c’è stato il fallimento della squadra giuliana e Mauro Milanese (anche lui triestino, ndr) mi ha portato a Varese dove nella passata stagione ho fatto parte della Primavera».
 
L’anno scorso ha anche vissuto l’esordio ufficiale da professionista: come lo ricorda?
«Senza dubbio un momento indelebile. Era il 13 maggio, contro il Crotone, e Agostinelli mi disse di scaldarmi durante l’intervallo. Ad inizio secondo tempo mi ha messo in campo al posto di Ebagua, poi sinceramente non ricordo molto della prestazione ma il momento dela sostituzione lo avrò per sempre in mente».

E da questa stagione è in pianta stabile in prima squadra.
«Sì, anche se in estate sembrava dovessi andare in prestito. Poi probabilmente ho fatto bene in ritiro e mi hanno tenuto, facendomi gustare la serie B».
 
Nella prima parte di campionato ha dimostrato di essere una pedina importante, anche perché molto duttile.
«Nelle giovanili ho praticamente sempre giocato seconda punta, alle spalle di un centravanti di peso. In questa squadra però in quel ruolo siamo in molti e allora mi sono adattato due volte: prima con Sottili a fare l’ala e ora con Gautieri che mi utilizza da attaccante esterno, in posizioni del campo in cui non mi ero mai cimentato prima. A me non cambia molto il ruolo, cerco di far tesoro di tutti gli insegnamenti e di dare il massimo in campo».
 
Sabato a Varese arriva lo Spezia, squadra che è in buona salute. Che gara si aspetta?
«È vero, loro sono in crescita e sono una buonissima formazione, soprattutto davanti con Ebagua che conosciamo tutti molto bene. Noi dovremo essere bravi a limitare lui e gli altri attaccanti e imporre il nostro gioco con ritmi alti per metterli in difficoltà».
 
Appunto, Ebagua, con lei ha condiviso parte della passata stagione: che persona e che giocatore è?
«Sono legato a lui anche perché il mio esordio (nella foto, con Neto, in quella occasione) l’ho fatto sostituendo Giulio, come ho detto. Sull’Ebagua calciatore c’è poco da dire se non che è molto forte e può far gol in ogni occasione. Come persona è molto sereno, ride e scherza sempre nello spogliatoio e mi è molto simpatico».

Qual è il suo obiettivo per quest’anno?
«Spero di fare quante più presenze possibile e di riuscire a mettere in rete il mio primo gol tra i professionisti. Non è un assillo, ma essendo un attaccante è giusto che anche sotto porta dia il mio contributo. Contro il Crotone ci sono andato vicino, però mi è mancata un po’ di freddezza e quindi spero che la rete arrivi presto, non importa come e in quale partita».
 
Il suo sogno qual è?
«Non ho obiettivi particolari, già fare il calciatore per lavoro è un traguardo importantissimo e che mi riempie di soddisfazione. Spero di fare una bella carriera e di arrivare più in là possibile, ma so che la strada è lunga e per raggiungere questi obiettivi devo lavorare tanto. Altrimenti il sogno sfuma».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2013
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