La Rampi srl non c’entra nulla col deposito “fantasma”
Nel deposito di Arsago Seprio dove venivano stoccati rifiuti tossici c'erano dei bidoni della ditta mantovana che però è estranea ai fatti e alle indagini come spiega l'ad Paolo Rampi Ungar
Oggetto: richiesta di rettifica –
Nell’articolo «1000 litri di rifiuti tossici nel deposito "fantasma"», pubblicato suVaresenews il 28 gennaio 2014, compare la foto di un bidone (immagine a sinistra) che riporta il marchio della ditta Rampi srl. L’azienda in questione è però del tutto estranea alla vicenda del deposito “fantasma” di Arsago Seprio. In effetti, le fotografie pubblicate potevano far ritenere che Rampi s.r.l. fosse coinvolta nelle indagini. Non è così. Ci scusiamo con la società interessata e con i lettori se qualcuno fosse stato indotto in errore. Come ci spiega Paolo Rampi Ungar amministratore delegato della Rampi srl: «Le lavanderie a secco producono una piccola quantità di rifiuti speciali pericolosi che noi raccogliamo e facciamo smaltire correttamente, per questo diamo alle lavanderie dei contenitori idonei omologati al trasporto e da noi contrassegnati. Sugli stessi e riportato sia il tassativo obbligo delle lavanderie di riconsegnarli esclusivamente alla Rampi srl e non ad altre aziende/soggetti, sia la diffida di abbandonare detti contenitori o utilizzarli impropriamente. È evidente invece che altra azienda/soggetto è andata a ritirare dei rifiuti nelle lavanderie magari facendosi pagare un finto servizio per poi abbandonarli in questo deposito ‘ fantasma’. Noi non c’entriamo nulla con questa vicenda ».
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