Renzi sfiducia il governo, Letta al Colle per le dimissioni

Il segretario del Pd liquida Letta, che è andato dal presidente della Repubblica alle 13 di venerdì 14 febbraio per rassegnare le dimissioni

DIMISSIONI DI LETTA

«A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei Ministri».

SFIDUCIA
«L’italia chiede un cambiamento radicale, o questo cambiamento lo farà il Pd o lo farà qualcun’altro. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude».
Con queste parole Matteo Renzi ha concluso il suo intervento e chiesto al Pd il mandato, in sostanza, per cambiare governo. La prospettiva sarà quella di durare fino al 2018, un’indicazione che piacerà molto agli attuali parlamentari.

Alle 18 e 06 la direzione ha votato a favore del documento del segretario. 
136 a favore, 16 contro, 2 astenuti. 


L’INIZIO
«La direzione di oggi, e mi dispace per i retroscenisti, non sarà un processo al governo. si tratta invece di capire se siamo in grado di aprire una pagina nuova» ha detto Renzi.

Il segretario ha letto un documento sul governo Letta. Un discorso più articolato del solito, meno diretto. Ha  spiegato che molti gli stanno dicendo di non farlo, perché rischia di bruciarsi. Renzi ha affermato che il governo ormai è in difficoltà e che bisogna evitare il logoramento delle istituzioni. «Chiedere di cambiare strada è un tentativo di restituire un’occasione alla politica» ha aggiunto riferendosi a Letta. 
«Per me è una scelta rischiosa. Ma chi fa politica ha il dovere di rischiare» ha osservato il segretario. «Se non avessi rischiato sarei ancora a fare il presidente della provincia di Firenze»

«Vi propongo di scegliere la strada meno battuta – ha sottolineato – perchè siamo a un bivio. Non smentisco l’ambizione smisurata, ma deve essere l’orgoglio di tutti, del Pd,  tutti noi dobbiamo avere ora un’ambizione smisurata».

Il dibattito è stato poi segnato da interventi corti e meno diretti del solito.

Zanda (capogruppo al senato): “In dieci mesi non ci sono stati cambiamenti e credo sia necessaria una accelerazione".

Cuperlo: "Renzi chiede di aprire una stagione nuova. Ne prendiamo atto ma la sede è il Parlamento. Chiedo che non si voti in direzione per evitare un precedente tra un partito e il governo. Il nostro contributo non verrà meno".

Burlando (presidente Liguria): "Occorre un voto e una assuzione di responsabilità". La presidenza conferma che ci sarà un voto. 

Speranza (capogruppo alla camera): "Crisi senza precedenti nel paese". 

Civati (minoranza interna): "Voto contro il documento di Renzi. Spero Berlusconi non approfitti di questo passaggio. La mia smisurata ambizione è ridare la parola ai cittadini". 

Orfini (giovani turchi): "Con Letta risultati straordinari ma se siamo qui a discutere qualcosa non ha funzionato. Migliorare la narrazione".

Fassino (sindaco Torino): "La Fase nuova e di rottura serve. Perchè è mutata in maniera drammatica la condizione del paese. Per corrispondere a un cambiamento nella società che richiede molto coraggio, programmatico e politico".

Serracchiani (pres. Friuli Venezia Giulia): "E’ una scelta rischiosa, ma il Pd faccia una scelta". 

Bettini propone di fare "una discussione nei circoli e nelle forze sociali".

ore 15 e 15
Youdem, la web tv del partito, sta trasmettendo le canzoni scelte dagli utenti come colona sonora della giornata. C’è anche il rapper Eminem con «Lose yourself» (tradotto, perdersi)

Alle 15, in diretta streaming, è convocata la direzione nazionale del Pd. Il segretario Matteo Renzi dovrà proporre al suo partito o il sostegno al governo Letta, oppure la sfiducia. Il premier ieri ha chiesto che vi sia un pronunciamento pubblico. Renzi non ha anticipato alcuna decisione. 

   


Mercoledì 13 febbraio
ore 19
Il presidente del consiglio Enrico Letta rimane a capo del Governo. Lo ha dichiarato ai giornalisti. Il premier 

ha presentato un documento, Impegno Italia, che sottoporrà agli altri partiti e in cui delinea gli obiettivi del governo. (Qui disponibile con le slide). 

Letta ha sottilienato che le condizioni politiche in cui è nato il suo governo sono profondamente mutate: è uscito Berlusconi, Scelta Civica si è divisa, Renzi è diventato segretario del Pd. Per questo ha detto di avere immaginato per tutti questi mesi di governo una sorta di titolo: « Ogni giorno è come se fosse l’ultimo». A Renzi ha però replicato con una frase graffiante che dovrebbe costringere Renzi e i renziani a esprimere una posizione definitiva alla direzione di giovedì: «Non lascio, sono sereno. Anzi zen. Chi vuole il mio posto dica cosa vuole fare». La fatica di queste ore e della coabitazione con Renzi è evidente. «Dopo questa esperienza – ha chiosato – potrei perfino insegnare pratiche zen in qualunque monastero». Quanto all’operato del suo governo, ha ribadito che «sono stati raggiunti risultati importanti, ma certo non ancora sufficienti affinchè siano percepiti da tutti gli italiani. Però i risultati ci sono stati. Sono orgoglioso del nostro lavoro ». 

ore 17
L’incontro tra Matteo Renzi ed Enrico Letta è durato un’ora. Una nota ufficiale di Palazzo Chigi afferma che il premier presenterà oggi “Impegno Italia”, proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo. Dunque il presidente del consiglio rimane al suo posto. Il presidente Giorgio Napolitano da Lisbona dove si trova in visita di stato invita a proseguire sulla strada delle riforme e della responsabilità ed esclude elezioni anticipate. Il segretario del Pd Matteo Renzi affida la sua posizione a un tweet e spiega che chiarirà tutto domani alla direzione nazionale del partito.

ore 10
Il futuro del governo guidato da Enrico Letta
si decide in queste ore. Oggi è atteso in mattinata a Palazzo Chigi l’incontro fra il presidente del consiglio e il segretario del Pd, primo di una serie di colloqui che Letta dovrebbe avere in giornata con i leader di tutte le forze della maggioranza (Pd, Ncd, Sc, Pi, Udc, Cd, Psi).

Domani si terrà la decisiva direzione Pd,
anticipata rispetto alla convocazione del 20 febbraio, ma la svolta potrebbe essere anticipata. Al termine dei colloqui di oggi Letta dovrebbe tenere una conferenza stampa e potrebbe anche annunciare il rimpasto, le dimissioni, oppure il nulla di fatto.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2014
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