“Troppa burocrazia”: sportelli chiusi in comune
Martedì e giovedì municipio chiuso al pubblico. Il sindaco: “Le procedure imposte dalle leggi nazionali per i diversi atti sono troppe". La richiesta nata dalle osservazioni dei dipendenti
La notizia ha del paradossale, ma è proprio così: ‘è troppo lavoro da sbrigare fra pratiche e precetti burocratici per cui anche la normale attività di sportello rischierebbe di mandare il sistema in tilt. E quindi, per assicurare continuità al (troppo) lavoro, si chiude. Succede a Cuasso al Monte, nel piccolo comune della Valceresio.
«Sì lo so che può anche rappresentare un piccolo disagio ma il personale del Comune ha avanzato richieste precise per poter continuare a lavorare». Sulla chiusura il martedì e il giovedì degli sportelli comunali a Cuasso al Monte, Massino Cesaro, sindaco del paese, cerca di spiegare i motivi che hanno portato alla decisione. Tutto nasce dalle osservazioni che le impiegate dei diversi uffici hanno sottoposto all’Amministrazione. Le procedure imposte dalle leggi nazionali per i diversi atti sono troppe, richiedono tempo e dover anche rispondere alle richieste di sportello finisce per ritardare l’esecuzione dei lavori. Da qui la proposta avanzata dalle dipendenti di chiudere il martedì e il giovedì gli uffici al pubblico mentre resta regolare l’apertura il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato mattina fino alle 12. «Non è facile – riconosce Cesaro – spiegare alla popolazione che l’attività comunale comporta purtroppo una serie di lunghe procedure che impegnano il personale. Le pratiche che si accumulano sono molte e per evitare di allungare ancora i tempi, abbiamo deciso sia pure a malincuore di accogliere la richiesta di due giorni di chiusura degli uffici al pubblico».
La soluzione adottata è quella che coniuga meglio esigenze della popolazione con quella degli uffici. Il sabato mattina, quando la maggior parte di chi lavora è libero, gli sportelli comunali restano aperti per tutte le pratiche esattamente come in passato. Non cambierà nulla neppure il lunedi, il mercoledì e il venerdì quando saranno rispettati gli orari tradizionali di accesso pubblico. Ci si dovrà solo abituare a non recarsi in comune il martedì e il giovedì quando l’attività sarà solo concentrata nel disbrigo degli affari interni, pratiche, protocolli e altre amenità burocratiche del genere.
«L’idea di uffici parzialmente chiusi non mi piace affatto – conclude Cesaro – ma mi rendo anche conto che tutte le incombenze che ricadono sui comuni finiscono per rallentare i normali lavori amministrativi. Ritengo che la soluzione adottata, cioè chiudere solo il martedì e il giovedì, sia quella che meno problemi può provocare alla popolazione».
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