Bizzozi evita proclami: “Un passo alla volta”
Il tecnico non vuole guardare la classifica in chiave playoff e fa i complimenti ai suoi giocatori: "Vittoria di squadra". Rammarico di Molin: "Sfioriamo le vittorie, ma alla fine ci manca qualcosa"
Non è la vittoria su Caserta a cambiare il mantra di Stefano Bizzozi in quest’ultima parte di stagione sportiva. Nessuna previsione lontana, nessuna illusione da coltivare, tanto sano realismo nel voler affrontare un ostacolo per volta. «Oggi la squadra è stata molto compatta, ha fatto una prova “unitaria” in cui tutti i componenti del gruppo hanno dato il proprio contributo alla vittoria. Siamo anche riusciti a variare i quintetti, a effettuare qualche accorgimento tattico e a trovare buone cose da tutti. Inoltre voglio anche sottolineare che da ora siamo salvi; forse non tutti adesso ci pensano ma per qualche settimana eravamo rimasti nella zona pericolosa e io da allenatore sono contento di esserne uscito in via definitiva. Ora continueremo a giocare una partita per volta, cercando di mostrare sempre la faccia di questa stasera, quella di giocatori volitivi che sanno combattere al netto di qualche errore. Abbiamo affrontato una squadra atletica, ben allenata anche nella qualità difensiva, veloce: io spero che il pubblico sia stato soddisfatto dello spettacolo offerto da due squadre che hanno giocato a viso aperto».
Dal tecnico della Cimberio non può mancare un giudizio sull’esordio di Terrell Stoglin: «Ha effettuato un solo un allenamento completo con noi, l’ho visto – e non scherzo – molto più in video che dal vivo. Però credo che Stoglin abbia dato un buon contributo, non poco per un 22enne calato in una realtà completamente nuova. Ciò è accaduto, come sempre succede in questi casi, un po’ merito suo, un po’ per quello dei compagni che lo hanno lasciato esprimere al meglio una volta in campo».
Infine Bizzozi torna all’assunto iniziale, quello di “una per volta” quando è chiamato a commentare il mancato capovolgimento della differenza canestri: «Non so come finirà la corsa playoff: noi volevamo difendere sull’ultima azione e spazzare lontano la palla in caso di possibili tap in. Purtroppo non è accaduto e la sfera è rimasta in area. Però devo anche dire che stasera era importante anzitutto vincere, e quindi non dobbiamo togliere niente a quanto fatto dai giocatori in campo. Detto ciò, proseguiamo concentrandoci sulla prossima e proviamo a migliorare quelle cose, come i rimbalzi, che restano il nostro tallone d’Achille».
Prima di Bizzozi dalla sala conferenze passa anche Lele Molin, dispiaciuto per non essere uscito da Masnago con i due punti. «Purtroppo devo tornare a denunciare l’incapacità di vincere queste partite che potrebbero far diventare buonissima una stagione già positiva. Io credo che la mia squadra con la sua gioventù ha compiuto fino a ora – conseguendo salvezza e giocando sempre a testa alta – una certa capacità di portarsi sempre vicina a vincere ogni gara, ma continua a mancarci qualcosa che sta diventando una “malattia”. Detto questo, guardiamo il bicchiere mezzo pieno: tutto è ancora nelle nostre mani, abbiamo quattro partite molto importanti e anche stasera usciamo dal campo con un po’ di rammarico senza con questo voler mancare di rispetto a Varese cui vanno i miei complimenti per il successo».
Molin non si consola più di tanto per il +5 che gli vale il vantaggio nel doppio confronto. «Fino a 1’30” dalla fine e sotto di 5, pensavo ancora di poterla vincere. Dall’ultimo timeout invece abbiamo giocato per guadagnare la differenza canestri e siamo stati anche un po’ fortunati a trovare il canestro conclusivo, però anche quell’azione è figlia di quello che ci manca: la capacità di concretizzare. Siamo stati generosi, ci siamo buttati sul pallone ed è arrivato un piccolo premio, ma mi resta il rammarico di non aver portato a termine un lavoro».
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