Bizzozi: “Gara condizionata da un episodio assurdo”

Il coach della Cimberio non si dà pace per l'infortunio occorso a Banks in un momento cruciale. "Abbiamo fatto una partita a tratti straordinaria". Crespi (Siena): "Arbitraggio ampiamente sufficiente"

C’è un rammarico inedito sul volto e nelle parole di Stefano Bizzozi dopo la fine della partita con Siena che ha tolto a Varese la possibilità di disputare i playoff. Il tecnico della Cimberio se la prende con la sorte che gli ha tolto di mezzo il miglior giocatore, Adrian Banks, per un infortunio impronosticabile. «Penso che si debba dire bravi ai ragazzi per il gioco espresso contro una delle squadre più forti del campionato. Si dice che partite così possono essere decise da episodi, ma uno come quello di stasera in cui un arbitro stende un mio giocatore, mi fa andare fuori di testa. Sono cose che non si possono controllare ma mi spiace non poter giocare questa partita alla pari per un episodio simile. Non è colpa di nessuno, mi spiace anche per Paternicò che si è fatto male, ma fatico a commentare una partita decisa da un episodio così».
Dal punto di vista sportivo, Bizzozi elogia la prova dei suoi: «La partita della Cimberio è stata per certi versi straordinaria, in cui abbiamo avuto momenti di grande difesa e altri di grande spettacolarità. Abbiamo tenuto a 28 punti Siena nella prima metà, siamo corsi in contropiede e abbiamo provato a regalare una vittoria a questo pubblico meraviglioso che ci ha sostenuto, incoraggiato e applaudito alla fine: la gente di Varese sa riconoscere gli sforzi. Mi spiace che la cavalcata verso i playoff si chiuda così, anche se domenica giocheremo in modo serio a Roma». Bizzozi preferisce non parlare dell’arbitraggio, anche se non è evidente felice quando gli si ricordano i tanti fischi dubbi della serata. «Sul tecnico a Johnson ho la netta sensazione che si sia arrabbiato con sé stesso, ci stavano anche due liberi a Sakota non assegnati nel primo tempo, però non amo giudicare questo aspetto. Dopo la gara io posso parlare, gli arbitri no e so che quello è un mestiere difficile».
Anche il coach non si spiega invece la serataccia di Ebi Ere: «Veniva da una settimana molto buona di allenamenti; su di lui conto sempre perché ha sempre la zampata pronta. Di fronte però aveva una squadra avversaria che ha fatto un grande campionato, è ben allenata, con tanta Eurolega alle spalle. Ripeto, a me spiace solo non salutare il pubblico con una vittoria anche se ci siamo andati vicino».
Infine, riguardo al futuro, Bizzozi ripete un concetto già espresso in passato: «A me piace fare pallacanestro, sono felice di lavorare sotto questi stendardi, ma non sto facendo questa cosa (allenare la prima squadra ndr) per ottenerne un’altra (il rinnovo ndr). Vi assicuro che è così, è il mio modo di pensare. Sto bene qui, mi piacciono le persone della società, la casa in cui vivo, ma la vita è fatta di tante cose e ora non so prevedere il futuro».

Dopo il tecnico di casa è la volta di Marco Crespi, allenatore bustocco alla guida della Montepaschi. «Oggi abbiamo conquistato ufficialmente il secondo posto; a staff e giocatori ho detto di ricordare quanta strada abbiamo fatto da quello spogliatoio di Haifa alcuni mesi fa. Credo che nella carriera di ognuno ci siano tanti momenti belli e brutti e penso che i miei ragazzi possano avere il piacere di ricordare e in futuro raccontare questo grande cammino». A chi gli chiede come ci si allena con l’incognita del futuro societario che incombe sulla testa, Crespi spiega: «Semplicemente parlando di pallacanestro, preparando le partite, lavorando ogni giorno. Chi viene a seguirci in settimana non ha certo il sentore di un fallimento imminente e questo accade perché questa squadra ha il piacere di giocare insieme e oggi lo ha fatto anche senza Green che nelle ultime partite era stato uno dei migliori»
Quando però si tocca il tasto arbitri, le parole di Crespi non convincono per nulla. «Beh, io credo che nella prima parte di gara ci abbiano danneggiato in una serie di situazioni di contatto. Poi però credo che la loro direzione sia stata ampiamente al di sopra della sufficienza». E ancora sul tecnico a Johnson: «Penso proprio ci fossero gli estremi per fischiarlo». Su analoghe proteste a Janning, non sanzionate: «Non lo so, si vede di no». Crespi tira in ballo la “cultura sportiva” quando chiede di parlare di basket, non di arbitri, ma a tal proposito preferisce non tornare sulla scorsa stagione, quando quella cultura sportiva venne spazzata via in occasione delle squalifiche revocate in extremis a Brown e Hackett. «Se gli arbitri sbagliano non lo fanno a favore di uno o dell’altro, e di questo sono ampiamente convinto altrimenti non farei questo mestiere». Per la cronaca, il dato finale parla di 24 falli biancorossi (un tecnico, un uscito per cinque falli) e 16 toscani. Evviva.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Maggio 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.