Chiusa la “fossa” per i bambini mai nati
Il sindaco contatta i tecnici dell'Asl e fa sigillare le botole dove venivano deposti i feti nati morti: "Sarà ricostruito e le famiglie potranno scegliere se inumare o cremare i piccoli". Una coppia racconta la sua esperienza
Chiusa e sigillata la "fossa" del cimitero di Abbiate Guazzone destinati ai "bambini mai nati". La decisione è stata presa dal sindaco Laura Cavalotti che, dopo una visita di qualche giorno fa, aveva notato le brutte condizioni in cui si trovava la fossa. Il primo cittadino ha così subito chiamato i tecnici dell’Asl per fare i rilievi necessari e ha fatto sigillare le botole da una ditta specializzata.
Il tutto anche dopo alcune segnalazioni da parte dei cittadini, come quella giunta in redazione da Samantha e Salvatore, che già un anno fa avevano raccontato a Varesenews la gioia nel vedere nato vivo a 19 settimane il loro piccolo Ethan. Il bambino non poteva sopravvivere e oggi la coppia racconta così quanto accaduto: «Mi ricollego alla mia storia da voi raccontata in data 10 luglio 2013 "il mio angelo, nato vivo a 19 settimane". Immedesimandomi purtroppo in una della tante che si sono trovate coinvolte loro malgrado in queste tragiche situazioni ed esperienze emotivamente distruttive, volevo esprimere il mio piu’ sentito ringraziamento a tutte quelle persone che si sono adoperate per la chiusura di quella denominata "fossa comune" del cimitero di Abbiate Guazzone. Ricordo le mie sensazioni lo scorso anno quando andai li per vedere dove avrebbe potuto venir sepolto il mio piccolo, ricordo di essere scoppiata a piangere solo nel vedere quella botola per terra che dava proprio l’idea dell’"aprimi e buttami qui", già proprio buttami, e ricordo la telefonata disperata fatta in lacrime a mio marito dove gli dicevo che li non ci avrei messo nemmeno il mio sacchetto dell’immondizia».
«Noi abbiamo poi per scelta nostra personale optato per un altro posto – prosegue la coppia -, piu’ lontano ma decisamente piu’ dignitoso, dove da un anno il nostro Ethan riposa sereno, o almeno cosi ci piace pensarla. Non ci capacitiamo del fatto che nessuno, al di fuori degli "addetti ai lavori" ne sapesse nulla di questa fossa e del suo immorale ed agghiacciante utilizzo, ma sottolineiamo di nuovo il nostro ringraziamento a tutti coloro che si stanno ora muovendo per la risoluzione di questa situazione. Ringraziamo il Sig. Carlo Uslenghi a cui è stato chiesto di redigere il nuovo regolamento cimiteriale e che si è adoperato e si sta adoperando per farlo, e ringraziamo il Sindaco, Sig.ra Cavalotti, per la chiusura (ma ci auguriamo a breve anche eliminazione totale) della fossa, che a nostro personale giudizio non avebbe mai dovuto essere ne aperta, ne autorizzata. Apprezziamo l’impegno di quanti si stanno ora battendo affinchè questa situazione venga risolta ed affinchè chi ha sbagliato, dando inizio a tutto questo (se mai verrà scoperto) paghi. Speriamo che si risolva tutto in modo rapido ma soprattutto corretto, e che ad ogni singola parte rinvenuta li sotto venga data a breve degna e rispettosa sepoltura. Già la chiusura di questa fossa è di per se, ad un anno esatto dalla prematura scomparsa del nostro piccolo Ethan, un enorme successo ed un fantastico regalo, considerato tale in quanto nessun altra famiglia dovrà sentirsi come noi lacerare il cuore nel veder simili posti».
La "fossa" è stata quindi sigillata e chiusa, come spiega il sindaco Cavalotti: "Abbiamo avviato un’indagine per capire come veniva utilizzata quell’area e abbiamo in corso un dialogo con l’ospedale. A Tradate sono circa 200 i feti che all’anno trovano sepoltura. Adesso il regolamento è stato cambiato e la famiglia potrà scegliere tra inumazione e cremazione. Per ora, in attesa della realizzazione di una nuova area per i feti, più degna e regolata, l’ospedale ha trovato un’altra soluzione. Confermo comunque che c’è una forte attenzione dell’amministrazione a questo tema e ci siamo mossi appena ne siamo venuti a conoscenza».
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