Johnson rispolvera le sue qualità

Il pivot è tra i migliori con Banks, bene gli italiani ma Ere è di nuovo deludente su tutta la linea

SCEKIC 5,5 – Senza saltare è dura limitare Hunter e Ortner. Ci prova d’esperienza, qualche volta ci riesce, infila due tiri ma appare sempre in sofferenza.

SAKOTA 5
– A Siena fu eroe, 11 mesi fa, con quella tripla che stavolta non scocca mai, nemmeno per sbagliarla, nemmeno quando ne avrebbe lo spazio. Al contrario prova a intrufolarsi in area senza risultati, subendo anche un fischio che cambia la partita (sfondamento con canestro annullato) sul quale, onestamente, non possiamo giudicare se fosse giusto o sbagliato.

RUSH 5,5 (foto di S. Raso) – In difesa è un vero e proprio pilastro, perché anche quando va a farfalle mette pressione sugli esterni avversari. Peccato però che poi ci sia l’altra metà campo in cui non ne fa mezza giusta. Curiosamente però, tocca spesso a lui tirare con il cronometro in scadenza dei 24 secondi, cosa che non lo aiuta.

BANKS 7 – Di battute su come e da chi sia stato fermato ne è pieno il palazzetto. Prima del fantozziano frontale con Paternicò è praticamente l’architrave della Cimberio; la produzione offensiva non è forse enorme come altre volte, ma i suoi canestri sono sempre arrivati nel momento giusto. Indispensabile, e lo si è visto quando è uscito.

DE NICOLAO 6,5
– Prova coraggiosa, a tratti anche di ottimo livello, macchiata però da errori (tiri, ma anche scelte affrettate) sparsi durante la partita. Un po’ condizionato dal terzo fallo, quando rientra perde due palloni, e sceglie la tripla quando vorrebbe vincerla, al posto di una soluzione più sicura. Però, oltre ai difetti, ci sono anche 14 punti non semplici, 3 recuperi, canestri pesanti. Insomma, non male.

STOGLIN 6 – Bianco o nero. Tutto o niente. Scelte scriteriate (di tiro, di palleggio) alternate ad assist clamorosi per le schiacciate di Johnson, o a canestri nel cuore del quarto periodo. Partita positiva, ma continua a non convincerci se dobbiamo pensare a un rinnovo.

JOHNSON 7 –
Finalmente il Presidente che ci ricordavamo: grande a rimbalzo, duro in difesa, concreto vicino a canestro. E non fatevi ingannare dai tanti punti di Hunter, perché molti sono arrivati con Linton in aiuto sui piccoli. La miglior prova dal suo arrivo a Varese.

ERE 4 –
Non fosse per l’affetto verso di lui, il voto sarebbe da abbassare ancora. Tre soli punti – un libero e un contropiede – una serie di errori imbarazzanti (almeno due passaggi in tribuna), zero leadership anche dopo l’uscita di scenda di Banks quando avrebbe dovuto accendersi per il bene della squadra, a costo di forzare. Disastro.

POLONARA 6 –
Non ci viene semplice il voto ad Achille. Da una parte ci sono i 10 punti e addirittura i 13 rimbalzi, segno di una prova solida contro una avversaria solidissima. Dall’altro ci vengono in mente alcune scelte così così, lo zero dall’arco e la tripla di Carter (quella del 64-64) su cui è uscito in ritardo, dopo un’ottima difesa di Johnson. Un dettaglio, una frazione di secondo, che però ha fatto la differenza. Promosso, ma senza lodi.

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Pubblicato il 04 Maggio 2014
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