Una rete sul territorio per i pazienti con malattie bronchiali
Ospedale e Asl, con i medici di base, tutti coinvolti nel progetto "Nathcare" per la cura ella patologia cronica broncopneumopatia
Curare le malattie croniche attraverso un’alleanza solida e ben strutturata tra Ospedale e territorio. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del programma Nathcare, a cui Regione Lombardia partecipa insieme ad altre aree geografiche europee del cosiddetto ‘Spazio Alpino’.
In particolare, l’Ospedale di Circolo e l’ASL di Varese sono stati individuati quali capofila per la definizione di un percorso codificato per il trattamento dei pazienti con BPCO, una patologia cronica dei bronchi e dei polmoni. Un’ulteriore conferma della grande esperienza acquisita su questa problematica dalla Pneumologia varesina, che ormai da anni, anche attraverso un’innovativa applicazione della telemedicina, segue questi pazienti con ottimi riscontri e limitando gli accessi in ospedale.
Entrando nello specifico del progetto Nathcare, l’Ospedale è stato chiamato a codificare un percorso ben articolato e standardizzato per i pazienti e a condividere ogni passaggio di questo percorso con l’ASL di Varese e i Medici di Medicina generale. In questo modo, tutti gli operatori sanitari coinvolti, ospedalieri e territoriali, utilizzeranno strumenti di gestione e consultazione delle informazioni sanitarie utili a qualificare lo stato di salute del paziente in carico. Verrà facilitato il percorso diagnostico e terapeutico, anche attraverso l’ampio ricorso a strumenti elettronici e alla trasmissione dei dati attraverso reti telematiche.
All’interno della popolazione complessiva dei pazienti, in carico ai Medici di Medicina Generale che partecipano al progetto, vengono selezionati in questa fase alcuni di loro ai quali non è mai stata posta diagnosi di BPCO.
Qualora risultino presenti fattori di rischio per l’insorgenza della patologia, vengono sottoposti ad un semplice test di screening (test delle oscillazioni forzate e spirometria semplice e globale). Se l’esito dei suddetti esami verte verso una forma ostruttiva con possibilità di presenza della malattia in questione, il paziente viene arruolato nel progetto NATHCARE e sottoposto a periodici controlli con gestione integrata tra il medico Specialista e il Medico di Medicina Generale attraverso l’utilizzo di una rete telematica (fascicolo sanitario elettronico – carta SISS).
Questa seconda fase ‘operativa’ sarà avviata a maggio 2014 e si concluderà, con l’analisi dei risultati, a maggio 2015.
“Questo Progetto – ha tenuto a sottolineare il dott. Fausto Colombo, direttore della Pneumologia – precede l’attuazione in Regione Lombardia della collaborazione tra territorio e ospedale con la presa in carico della persona con patologie croniche. Per comprendere la portata di queste innovazioni, basti pensare che negli ultimi 5 anni, grazie al supporto domiciliare che la telemedicina fornisce, il numero dei ricoveri per BPCO si è ridotto del 8%, passando dal 20% al 12% dei ricoveri complessivi in pneumologia”.
“Il Progetto Nathcare è interessante in funzione delle future innovazioni della Sanità Lombarda – sottolinea il Direttore Sanitario della ASL Stefano Taborelli – in quanto la creazione di una Rete che circonda tutte le parti interessate, ovvero i pazienti, gli ospedali e il territorio, sicuramente contribuisce al miglioramento delle cure rivolte al cittadino, rinforzandone la sua centralità”.
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