Giovane arrestato per “cash trapping”
L'uomo è indiziato di aver sottratto una cifra vicina ai 1600 euro tra novembre e dicembre 2012 in alcuni sportelli bancomat tra Fagnano Olona, Samarate e Solbiate Olona
E’ stato rintracciato a Milano, zona Piazzale Corvetto, A.R., ventiquattrenne rumeno senza fissa dimora e con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, ricercato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Busto Arsizio nel maggio del 2013 su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato un’indagine del commissariato di Polizia di Gallarate. Il “cash trapping” è una tecnica predatoria che consiste nell’inserire un invisibile blocco nel meccanismo meccanico di erogazione del contante: in tal modo, senza necessità di clonare la carta bancomat né di carpire i codici d’accesso, il contante resta semplicemente trattenuto all’interno dell’apparecchio per essere poi recuperato alla prima occasione utile dall’autore del delitto, mentre il correntista, indotto a ritenere che la transazione non sia andata a buon fine per qualche inconveniente, scoprirà invece che la stessa (digitalmente parlando) risulta purtroppo correttamente eseguita.
Il ladro si aggirava con fare sospetto in piena notte a bordo di una autovettura, in compagnia di una connazionale a sua volta oggetto di rintraccio per adempimenti procedurali relativi ad un procedimento penale a suo carico presso il Tribunale di Napoli, ed è stato dunque sottoposto ad un controllo completo di consultazione delle banche dati di polizia, dal quale è così emerso l’ordine di arrestarlo e condurlo nel più vicino carcere a disposizione della Autorità Giudiziaria, cioè San Vittore. L’uomo è gravemente indiziato di avere sottratto denaro contante (per complessivi 1.600 euro circa) ad ignari correntisti con più operazioni di “cash trapping” effettuate su sportelli bancomat di Fagnano Olona, Samarate e Solbiate Olona, tra il novembre ed il dicembre del 2012. Le sue responsabilità erano emerse nel corso delle indagini che hanno portato i poliziotti gallaratesi ad eseguire l’arresto, il 30 maggio 2013, del noto Gennaro Accarino, per gli atti persecutori consumati nei confronti della ex fidanzata; con il fagnanese il rumeno intratteneva all’epoca stretti rapporti e ne era spesso ospitato, potendo così facilmente operare nelle zone limitrofe.
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