“Lasciateci lavorare e faremo decollare noi Malpensa”
Il presidente di SEA, Pietro Modiano, fa il punto della situazione davanti ai vertici della Regione e ai comuni e avverte: “Il futuro di Alitalia inciderà poco su Malpensa”. Nel frattempo il presidente Maroni spiega che “qui dobbiamo creare l’hub di tutto il nord ovest"
Si sono incontrati sotto i cieli di Lonate Pozzolo, attraversati quotidianamente da centinaia di aerei, per parlare di Malpensa e del suo futuro. I vertici di Sea, quelli del consiglio regionale e i sindaci dei comuni che convivono con l’aeroporto si sono confrontati per tutto il pomeriggio di venerdì 13 giugno per trovare una posizione unitaria per il futuro dello scalo. «Questo aeroporto non dev’essere visto come un problema ma come una grandissima opportunità» ha detto il presidente Roberto Maroni, sottolineando che «un incontro come questo è motivato dalla volontà di dialogare con chi affronta quotidianamente con disagi e vantaggi di Malpensa». Secondo il presidente «Malpensa deve diventare l’hub di tutto il nord ovest» e proprio per questo «vogliamo che non sia penalizzata per favorire gli interessi privati di qualche compagnia straniera».
"L’incontro rappresenta un importante passo per programmare insieme al territorio una strategia comune per far sì che Malpensa non solo non sia penalizzata dall’accordo Alitalia-Ethiad, ma possa essere rilanciata soprattutto in vista di Expo 2015". Lo ha dichiarato Luca Ferrazzi, consigliere regionale del gruppo consiliare "Maroni Presidente", intervenendo all’incontro da lui organizzato.
Oggi infatti, gli occhi di tutti sono rivolti a quella compagnia straniera, Etihad, che sembrerebbe avere in mano le sorti dello scalo. «Ma già oggi Alitalia se n’è già andata da Malpensa» scandisce il presidente di SEA, Pietro Modiano citando il fatto che «questa compagnia occupa oggi solo il 7% dei voli di Malpensa». I riflessi del piano industriale che si sta discutendo oggi, secondo Modiano, dunque non influiranno radicalmente sul futuro dello scalo anche se «nessuno nasconde che Malpensa debba ripartire». E ripartire da un dato: 35%. E’ infatti questa «la potenzialità sfruttata oggi dallo scalo rispetto al suo potenziale massino» spiega Modiano descrivendo una situazione in cui «uno scalo nuovo ed efficiente (il terminal 1, ndr) viene usato pochissimo ma proprio da qui possiamo e dobbiamo ripartire». Tutto ciò sarà possibile «solo se la politica ci metterà in condizione di lavorare» e se questo accadrà «state ben certi che arriveranno tante compagnie a volare qui». Quello che i vertici di Sea stanno cercando di realizzare «sfruttando anche la spinta di Expo» è il sogno di una «Malpensa che sia la porta europea per il sud dell’Europa».
La necessità di un forte aeroporto è sottolineata anche dal presidente della Camera di Commercio varesina, Renato Scapolan. «E’ difficile che questo territorio possa sopportare un altro colpo a Malpensa» spiega Scapolan citando le previsioni che «ci dicono che dovremmo fare fronte a 720 milioni di ammortizzatori sociali all’anno». L’appello del presidente è dunque quello di «trovare al più presto una quadra che salvi lo scalo» perchè in ballo ci sono «gli equilibri economici e sociali di tutta questa area». Ma che Malpensa abbia le potenzialità per volare alto «lo ha mostrato quando per tre settimane ha raccolto tutti i voli di Orio al Serio -ricorda Raffaele Cattaneo- e proprio per questo è giunto il momento di fare fronte comune ascoltando anche il territorio».
Ed erano presenti tutti i sindaci del Cuv di Malpensa che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di espimere i propri pareri e le proprie preoccupazioni ai vertici regionali. «Sono stato eletto due volte sentendo parlare di "rilancio di Malpensa" -spiega il sindaco di Somma Lombardo- ma ora come non mai temo che il Terminal 2 sia destinato alla chiusura». Il neoeletto sidaco di Cardano al Campo, Angelo Bellora, chiede invece «maggiore coraggio e coerenza nel tempo» perchè il tessuto sociale e imprenditoriale di questi comuni «si è abituato ad uno scalo passeggeri con alberghi e parcheggi» e servirebbero importanti interventi se tutto questo venisse meno. E a chi dice che «ormai di tavoli su Malpensa ce ne sono così tanti che si potrebbero vendere» Maroni risponde assicurando che «da oggi potete considerare aperto un filo diretto con la Regione che metterà a vostra disposizione anche i nostri tecnici; dobbiamo rimanere uniti».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Felice su Cane di piccola taglia aggredito da pitbull a Gavirate: è grave
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Castegnatese ora Insu su Raid vandalico nella tensostruttura di Castronno: rubati i palloni e divelti gli estintori
Bruno Paolillo su Varese e la crisi del commercio: interviene anche Paolo Ambrosetti tra dati allarmanti e la replica del Comune
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.