Quel John Oliver che si fa beffe del calcio

FIFA, mondiale e fede per il pallone. In tredici minuti il comico spiega su youtube tutto ciò che non va nello sport più bello del mondo

john oliver fotoJohn Oliver, noto comico e satirico britannico, diventato famoso con programmi come “prendere in giro la settimana” (mock the week) e trapiantato in America dal “The daily show with John Stewart” e dalla serie tv “Community”, ha demolito in 13 minuti la FIFA (federazione internazionale delle associazioni calcistiche), potente associazione che sta dietro le quinte del Mondiale. Da aprile di quest’anno, infatti, il canale americano HBO ha dedicato al comico una rubrica chiamata “Last week tonight”. Il
programma dà spazio al satirico, che per 30 minuti commenta le principali notizie della settimana attraverso monologhi e immagini. Insomma, un format simile a quello della nostrana Luciana Littizzetto, o di Maurizio Crozza, che propongono fatti, a volte esagerati per non dimenticarsi la risata oltre l’informazione. Virale il suo pezzo sulla neutralità della rete , minacciata da una nuova legge,che prevederebbe l’introduzione di un “internet a due velocità”, dando la possibilità a grandi aziende come Facebook o Youtube di pagare per rendere il loro traffico più veloce di altri siti.
Il 12 Luglio, prima dell’apertura dei mondiali 2014, infausti per l’Italia, il presentatore è andato a cercare informazioni su chi questo campionato l’ha organizzato: la FIFA , organizzazione che governa gli sport calcistici (calcio, calcetto e beach soccer) e ne programma tutte le manifestazioni intercontinentali. L’organizzazione è sempre stata bersaglio di critiche e controversie. Tra le varie accuse emerse, lo stadio di 270 milioni di dollari costruito a Manaus, che sarà inutilizzabile al finire dei mondiali a causa dell’assenza di una squadra professionista in zona. Il comico prosegue con il pungente sarcasmo, canonico, viste le sue origini britanniche, mettendo in contrasto lo status di organizzazione non-profit di FIFA, con un conto in banca che ammonta a circa un miliardo di dollari. “Se in tempi di crisi i tuoi fondi sono così grandi che pare quasi di scorgere una papera dei cartoni che nuota, allora forse l’aggettivo ‘nonprofit’ non ti si addice più di tanto”.


Oliver continua menzionando lo scontro tra l’organizzazione e la legge brasiliana che vietava la vendita di alcolici negli stadi, derogata per il mondiale, o della corte speciale creata in Sudafrica nel 2010, che emanò sentenze fino ai 15 anni di prigionia a velocità allarmanti. Una delle parti migliori, forse, è quella sui mondiali del 2022 in Qatar, in cui la temperatura percepita può superare i 50 gradi. “Corrono voci che gli amministratori FIFA abbiano preso delle tangenti per ospitare i mondiali in Qatar. E spero sia vero, perché una decisione del genere non ha letteralmente alcun senso. Esterrefatto dal suo stesso monologo, il comico conclude trovando l’unica possibile giustificazione in un video di qualche secondo che mostra agli spettatori. Il filmato mostra una ragazza brasiliana che, intervistata dice: “Il calcio è come una religione”.
Esagerazioni a parte, la frase fa pensare molto all’importanza spropositata che viene spesso data a questo sport che nasce nelle strade, le piazze e gli oratori, per poi finire su tutte le tv e tutti i giornali, in mano ad interessi ben più grandi di quelli delle singole squadre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Giugno 2014
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