Agitazioni all’Ansaldo Breda di Reggio, a rischio la consegna del treno per Expo

Le officine del gruppo Finmeccanica sono attraversate da scioperi e proteste. I lavoratori accusano la dirigenza: "L'azienda non rispetta il proprio appuntamento"

Le officine Ansaldo Breda del gruppo Finmeccanica sono la più importante realtà industriale della città di Reggio Calabria e si trovano, in questo momento, attraversate da un’agitazione sindacale. Lo abbiamo scoperto grazie alla nostra diretta da Reggio Calabria ma la questione non riguarda solo la città, i suoi abitanti e i suoi lavoratori perché quel che accade alle officine mette a rischio anche la consegna del treno per la metropolitana milanese di Expo 2015.

I lavoratori degli stabilimenti sono circa 400 persone e la loro protesta è scattata per la mancata corresponsione del premio di produzione, anche se questa può essere definita solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ha spiegarcelo sono i principali delegati sindacali calabresi in presidio anche loro questa mattina.
Antonio Pensabene è il segretario della FIOM e ci spiega: «questo è uno sciopero spontaneo a cui hanno aderito tutte le sigle sindacali, è il prodotto di mesi di tensioni sfociato ora dopo che ci è stato comunicato che l’azienda non corrisponderà il premio di produzione. Qui vengono prodotti i treni per la metropolitana di Londra, per Expo e tanto altro. Abbiamo avuto una produzione record ma l’atteggiamento dell’azienda è sempre di chiusura. Ci sono state tante tensioni perché in un incontro con il vicepresidente Amedeo Capolaretti è stata ventilata l’ipotesi di modificare la produzione da un prodotto completo a solo una parte della filiera. Ora abbiamo deciso di fare uno sciopero a oltranza e questo mette a rischio la consegna del treno per la metro di Expo. Se esiste un problema finanziario lo risolvano perché qui non ci sono problemi industriali perché gli operai lavorano bene. Esiste un problema di management serio con una dirigenza incapace. Speriamo che Moretti metta mano alla cosa». «Venerdì sarebbe dovuto uscire il treno speciale per Expo – ci spiega Nuccio, delegato FIOM -. Lo abbiamo costruito in 26 settimane ed è il meglio della nostra tecnologia e design. È driveless, cioè viaggia senza pilota. Questo è il prodotto su cui Ansaldo Breda si gioca l’immagine. Per noi è importante perché dagli anni Ottanta abbiamo avuto uno sviluppo incredibile. Dai carri bestiame siamo passati a produrre i migliori treni in circolazione. Se l’azienda non riapre il tavolo delle trattative il treno per Expo non verrà consegnato. Non dipende da noi, perché noi abbiamo rispettato tutti i tempi e gli impegni presi».

Giuseppe Chiarolla, segretario della Fim regionale spiega: «Il 25 luglio avevamo un appuntamento importante: la consegna di un gioiello come il treno per l’Expo. L’azienda invece non rispetta il proprio appuntamento che riguarda il premio di produzione. Questo ha fatto nascere la protesta spontanea perché i lavoratori si sentono discriminati. Questa è un’azienda che per paradosso più produce e più accumula debiti. Ma questo non dipende dai lavoratori e per assurdo i dirigenti sono gli unici a prendere il premio. Ora chiediamo che si apra di nuovo il confronto. Qui produciamo treni per tutto il mondo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Luglio 2014
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