Lombardia: la crisi non si ferma

Un'analisi di Unioncamere registra uno stallo nel manifatturiero industriale. Non si ferma l'export ma il mercato interno è fermo. Il 20% delle aziende lombarde ricorre alla Cassa integrazione. Bettoni: "Le stime per il terzo trimestre del 2014 sono negative"

Ancora lontana la ripresa economica in Lombardia. L’andamento congiunturale del secondo trimestre 2014, analizzato dal centro studi di Unioncamere Lombardia, denota una situazione di stallo, con una variazione quasi nulla della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (+0,1%). Nel grafico si evidenzia la situazione nelle 12 province lombarde in cui emergono i dati negativi di Varese, Monza e Mantova. Rimane in crescita il fatturato, ma gli ordini interni svoltano nuovamente in negativo lasciando ancora al solo export il compito di sostenere la produzione. Si arresta la contrazione dei livelli occupazionali, con un saldo ingressi-uscite positivo dovuto a un rallentamento delle uscite, ma con una lieve ripresa del ricorso alla Cassa integrazione.
Le aspettative degli imprenditori peggiorano per tutte le variabili, con saldi ancora positivi ma in diminuzione per produzione e domanda estera, e più negativi per domanda interna e occupazione.

I dati presentati derivano dall’indagine relativa al secondo trimestre 2014 che ha riguardato un campione di più di 2.900 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali, 1.542 imprese e artigiane, 1.375 imprese. Nel secondo trimestre del 2014 si registra la stagnazione della produzione industriale, con un esiguo incremento congiunturale del +0,1% e un rallentamento della crescita tendenziale dal +2,8% dello scorso trimestre al +1,5%.
Per le aziende artigiane manifatturiere il dato congiunturale svolta già in negativo (-0,4%), e la variazione tendenziale (+0,4%) rimane positiva ma sensibilmente inferiore rispetto allo scorso trimestre (+1,7%).

«Le nostre previsioni per il terzo trimestre segnalano una parziale battuta d’arresto»,  ha commentato Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia. «L’incertezza della domanda interna e le aspettative deboli degli imprenditori portano a prevedere per il terzo trimestre 2014 una variazione congiunturale negativa. Siamo in sostanza in una fase molto delicata, nella quale bisogna operare affinché il sistema produttivo lombardo possa davvero agganciare una fase di ripresa robusta e consolidata, estendendo i suoi effetti sull’occupazione e sugli investimenti, presupposti necessari per garanzie sul medio e lungo periodo.
In questo quadro particolarmente delicato, riteniamo quindi necessario che a tutti i livelli di governo, da quello regionale, a quello nazionale ma anche europeo, si trovino gli spazi per interventi a favore dello sviluppo». 

La produzione industriale resta positiva ma prossima allo zero, risulta in stallo: appena +0,1% rispetto al primo trimestre (che aveva registrato un +0,4%). Per il settore artigiano le analisi consegnano un risultato congiunturale negativo, -0,4%, rispetto al primo trimestre (che aveva registrato +0,2%). Sul fronte dell’occupazione, il settore dell’industria manifatturiera presenta un saldo positivo grazie alla riduzione del tasso di uscita, mentre il tasso d’ingresso è stabile. Sale al 20% la quota di aziende che nel primo trimestre hanno richiesto la cassa integrazione. Mentre per il settore artigiano aumentano sia il tasso di ingresso che il tasso di uscita e il saldo rimane positivo (+0,1%) come lo scorso trimestre. La quota di aziende artigiane che hanno fatto ricorso alla Cassa integrezione diminuisce del 9,1%. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Luglio 2014
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