Noia, pioggia e rigori: l’Argentina va in finale
Dopo 120' con poche emozioni, i sudamericani battono l'Olanda. Decisivo il portiere Romero che ferma i tiri di Vlaar e Sneijder. Per la terza volta è sfida tra l'Albiceleste e la Germania
Reietto in Italia, dove la Sampdoria lo ha scaricato, eroe della sua Argentina. Strano il destino per Sergio Romero, portiere dell’Albiceleste che ha battuto ai rigori l’Olanda 4-2 e si è qualificata per la finalissima dei Mondiali di calcio, peggiorando (se possibile) ulteriormente il morale dei padroni di casa brasiliani.
Partita di rara bruttezza e di grande noia, pure segnata da una pioggia battente, quella di San Paolo, dove le squadre di Sabella e Van Gaal sono apparse preoccupate quasi esclusivamente di non concedere spazi all’avversaria senza praticamente mai provare ad attaccare. Olanda copertissima, soprattutto nel primo tempo, Argentina poco più intraprendente, ma nei 120′ regolamentari le occasioni si contano davvero sulle dita di una mano e sono quasi tutte sudamericane (punzione di Messi nel primo tempo, deviazione ravvicinata di Higuain nel secondo, orrendo colpo di testa di Palacio nell’overtime), con Vlaar ottimo nel guidare la retroguardia orange. Dalla parte opposta grande prova di Mascherano, mentre gli attesissimi Messi e Robben sono spesso finiti imbrigliati nelle difese altrui (meglio, di poco, il 10 del Barcellona).
Ai rigori Van Gaal non ha potuto ripetere la mossa dei quarti di finale, quando aveva inserito il portiere di riserva Krul che neutralizzò due penalties della Costa Rica. Esaurite le sostituzioni con gli uomini di movimento, l’Olanda si è quindi presentata con il titolare Cillessen in porta e il risultato è stato diverso: quattro tiri e quattro gol per l’Argentina (con qualche rischio sul tiro di Maxi Rodriguez, quello decisivo, toccato dal portiere) mentre per gli arancioni hanno fallito l’appuntamento proprio il gigante Vlaar e l’ex nerazzurro Sneijder, su cui Romero ha compiuto un vero miracolo.
Ora dunque le finali: sabato Brasile-Olanda nella classica partite tra deluse a caccia del terzo posto. Domenica invece il mitico Maracanà con Germania-Argentina, per la terza volta di fronte nella partita che assegna la coppa d’oro. Il bilancio è di 1-1 (nell”86 vinsero i sudamericani 3-2 con rete decisiva di Burruchaga, nel ’90 1-0 tedesco con rigore discusso, segnato da Brehme), ma questa volta si tratta pure di uno storico "derby dei papi". L’attesa, insomma, è già iniziata.
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