Polenta, Chianti e Risotto: quando il tormentone estivo era “Giorgio del lago Maggiore”
Pensate che i tormentoni estivi "turistici" siano a esclusivo appannaggio di Roma, Firenze o Milano, o al massimo delle spiagge italiane sotto la luna? Non è vero. Anche l'insubria ha avuto il suo momento
Pensate che i tormentoni estivi "turistici" siano a esclusivo appannaggio di Roma, Firenze o Milano, o al massimo delle spiagge italiane sotto la luna? Non è vero. Non saranno in tanti a ricordarla, ma anche il lago Maggiore (in versione insubrica, tra l’altro) ha avuto il suo momento di celebrità canora, e il suo tormentone estivo.
Correva l’anno 1958, e un brano allegro interpretato da Fred Buscaglione e Fatima Robin’s, (ma anche da Dino Sarti, Caterina Valente, Gloria Christian, Carla Boni e anche una meno conosciuta Nella Colombo) risuonava nelle radio nostrane, composta da un grande artista dell’epoca, Mario Panzeri, e dal compositore svizzero Paul Burkhard. Aveva un testo quanto meno singolare, che non può che rimaqnere in testa anche a noi: si intitolava "Giorgio (Del Lago Maggiore)" E’ stata anche seconda classificata all’Eurofestival del ’58, come canzone rappresentante della Svizzera (interpretata da Lys Assia, in una versione germano-italiana) dove ha battuto niente meno che l’italiana “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno.
LA VERSIONE ITALOTEDESCA
C’è anche, però chi l’ha inserita tra le "12 canzoni italiane più brutte della storia". Anche perchè il testo, in realtà, non ha aiutato la sua autorevolezza: il tormentone dell’epoca racconta di una donna che tenta in ogni modo di invitare il fidanzato Giorgio ad una scampagnata sul Lago Maggiore – più precisamente ad Ascona, quindi in Svizzera – durante la quale lei gli spiegherebbe cosa dovrebbe fare per conquistarla definitivamente: con un pranzo per lo meno bizzarro (Chianti, risotto e polenta) e notte sotto le stelle ricoperta di fiori. Con una prospettiva così, il nostro agognato protagonista non poteva che fuggire: e il testo si conclude infatti con la sventata che lancia un ultimo grido di richiamo al suo bello.
Comunque, voi che state sganasciandovi per le risate a causa dell’ingenuità del testo (che è stato ripreso anche nel cinepanettone di Christian de Sica e Massimo Boldi "A spasso nel tempo – L’avventura continua" del 1997) non pensiate sia troppo vecchia per essere ascoltata anche oggi: la versione di Fred Buscaglione è regolarmente in vendita su ITunes , e ascoltabile su Spotify.
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