Litiga con la fidanzata e le scrive: “Capisco Turetta”. Arrestato dai carabinieri di Gallarate
Il 23enne è stato fermato con l'istituto della flagranza differita per stalking. Aveva mandato decine di messaggi di minaccia alla ragazza con la quale aveva litigato

Decine di messaggi alla fidanzata dopo un banale diverbio conditi da offese e minacce e poi la frase shock: «Capisco le persone come Filippo Turetta (l’assassino di Giulia Cecchettin di recente condannato all’ergastolo, ndr). Non giustifico il gesto ma ne comprendo le motivazioni».
Per questo i carabinieri di Gallarate hanno utilizzato l’istituto della flagranza differita per arrestare un 23enne della Valle Olona che la scorsa settimana ha avviato una escalation di minacce nei confronti della ragazza che stava frequentando e dei suoi famigliari.
I due si erano conosciuti su Instagram e avevano iniziato a frequentarsi, una storia apparentemente come tante altre. Il diverbio risalirebbe a mercoledì scorso, giorno in cui a Samarate il 57enne Vincenzo Gerardi ha messo fine alla vita della moglie Teresa Stabile, dalla quale si stava separando. Venerdì sera la denuncia da parte della ragazza, spaventata dalla violenza inaudita delle minacce.
Il giovane, che ha già precedenti per maltrattamenti in famiglia, ha dato segni di squilibrio importanti. Rimasto senza casa e senza lavoro aveva trovato ospitalità attraverso la parrocchia ma questo non è bastato a fargli trovare l’equilibrio, anzi: nei giorni successivi al litigio con la fidanzata, mentre mandava messaggi minatori, si è anche presentato davanti al pronto soccorso di Busto Arsizio dove ha dato in escandescenze minacciando di violentare la prima donna che passava.
In un’occasione ha chiamato lui stesso i carabinieri chiedendo di essere arrestato perchè almeno così avrebbe avuto un tetto sopra la testa, in un’altra ha annunciato che sarebbe andato a casa della ragazza per ucciderla.
Tutti questi elementi hanno portato alla decisione di fermare quella che sembrava essere, ormai, una mina vagante che avrebbe potuto commettere qualcosa di irreparabile. Dovrà essere il Gip del Tribunale di Busto Arsizio a valutare se la misura della detenzione in carcere sia quella giusta per lui.
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